Welfare

Guatemala: minacce ad operatori della pastorale migratoria

L’ufficio dei Diritti Umani della Casa del Migrante di Tecun Uman (Guatemala) alla frontiera con il Chiapas, denuncia le minacce di morte subito da un operatore

di Giuseppe Lanzi

L?ufficio dei Diritti Umani della Casa del Migrante di Tecun Uman (Guatemala) alla frontiera con lo stato Messicano del Chiapas, denuncia le minacce di morte subito da un operatore dell?Ufficio per la Pastorale per la Mobilità Umana della Diocesi di San Marco.

Il fenomeno migratorio alla frontiera tra Guatemala e Messico ? tappa obbligata per tutti coloro che inseguono il sogno americano ? ha assunto delle proporzioni impressionanti. Tecun Uman, città di fatto sotto il controllo dei contrabbandieri di armi, droga e base importante per il mercato della prostituzione, è costantemente tatro di aggressioni, rapine e omicidi a danno degli emigranti. Spesso ?clandestini? anche per il Guatemala, non hanno nessuna opportunità di giustizia. Vengono rapinati di tutto, persino delle scarpe ed un minimo accenno di reazione può costare loro la vita.

L?unico appoggio che trovano è nelle Case del Migrante presenti sia A Tecun Uman, che a Tapachula dall?altra parte della frontiera.

Un lavoro non senza rischi, come denunciato dal Missionario Scalabriniano P. Ademar Barilli ? brasiliano di origine italiana e direttore della Casa del Migrante di Tecun Uman: ?A seguito del lavoro che stiamo realizzando in tutto il Dipartimento di San Marco, non mancano le persone che si sono sentite disturbate dalle nostre attività, in quanto molestate nei loro interessi economici personali o interessi politici. Trovandoci in una zona di frontiera dove il fenomeno migratorio è molto evidente e dove i migranti hanno una grande ricaduta economica, è stato molto comune il rifiuto o l?attacco ai nostri uffici e al nostro lavoro pastorale?.

Nei giorni scorsi EGON HIDALGO SALVADOR Y SALVADOR dell?Ufficio di pastorale per la Mobilità Umana della Diocesi di San Marco ha subito molte telefonate che gli intimavano di interrompere le attività; in caso di rifiuto, la conseguenza sarebbe stata la morte

Forte la protesta espressa nel comunicato della Casa del Migrante:

?RIFIUTIAMO l?attitudine codarda adottata dai minacciatori; allo stesso tempo vogliamo manifestare la nostra ferma intenzione di non desistere per nessun motivo e che continueremo nella lotta costante a favore di persone che consideriamo indifese ma che con il nostro appoggio incondizionato potranno continuare a sperare nella giustizia.. ESIGIAMO dalle autorità preposte che venga garantita la sicurezza e la giustizia. Che si investighi e che si rintraccino i responsabili di tali atti in modo che possano venire giudicati in conformità con le leggi.Attraverso questo comunicato, appoggiamo incondizionatamente e solidarizziamo con il nostro collega della Pastorale per la Mobilità Umana EGON HIDALGO SALVADOR Y SALVADOR, e, contestualmente, invitiamo tutte le organizzazioni non governative e quelle pastorali della Diocesi di San Marco a continuare nella lotta per i diritti delle migliaia di persone che hanno bisogno del nostro servizio ed appoggio nel farci portatori delle loro istanze e denunce.?

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