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Guarino manifesta perplessità sull’authority del risparmio
Per l'ex ministro delle Finanze e dell'Industria la nuova autorità sarà inefficace nei primi 4-5 anni
“E? sicuro che la nuova Autorità per la tutela del risparmio per almeno cinque anni non sarà in grado di funzionare con la stessa efficenza degli uffici che svolgono la stessa attività alla Banca d?Italia”. Ne è convinto l?avvocato amministrativista professor Giuseppe Guarino, intervenuto in un?audizione sulla vicenda Parmalat dinanzi alla commissione bicamerale. Guarino ha posto anche il problema di fondo “se l?impianto del ddl sulla tutela del risparmio è accettabile”. Riguardo alla creazione della nuova Autorità di tutela di risparmio Guarino pone il problema di “costituzionalità, ovvero di incompatibilità con l?articolo 47 della Costituzione, dell?articolo 2 del ddl”, quello che attribuisce la vigilanza sul risparmio alla nuova Superconsob e la vigilanza sulla stabilità ?in via esclusiva? alla Banca d’Italia. Guarino intravede il pericolo ?della creazione non di un Giano bifronte, ma di un Giano spaccato”. L’ex ministro dell?Industria sottolinea che le due funzioni di “vigilanza sulla parte creditizia e sulla parte del risparmio, sono inscindibili”. Quando in altre parole “l?ispettore controlla i singoli sportelli, come Bankitalia faceva negli ultimi anni, non può occuparsi solo del credito, deve anche controllare che la raccolta avvenga in maniera corretta”. Il provvedimento creerebbe poi, con questa nuova distribuzione delle competenze, “enormi problemi organizzativi: non si possono amalgamare dipendenti di estrazioni diverse”, osserva, aggiungendo che “sarà inoltre enorme il porblema della sede: tutti sanno che una delle cose più difficili è spostare un dirigente da una sede all’altra”. Insomma, “per almeno 4 o 5 anni la nuova autorità subirà delle disfunzioni sicure che permetteranno ai truffatori di farla franca”. Un altro problema, nota l?ex ministro, è la possibilità per la nuova Authority, di ricorrere alla Guardia di Finanza per i controlli. “La Banca d’Italia non ha mai utilizzato questa possibilità. Immaginate che la Guardia di Finanza entri in una banca per un controllo, tutti il giorno dopo andrebbero a ritirare i depositi, e questa è una delle cose più terribili per una banca”.
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