Cultura

Guarda chi si rivede…

Recensione del cd "Frank Black Francis" di Frank Black Francis.

di Enrico Barbieri

Un salto indietro nel tempo, nella seconda metà degli anni 80: Charles Thompson era poco più di un ragazzino e aveva qualche soldo da parte, che impiegò per registrare un mucchietto di canzoni. Con una chitarra e il nome fittizio di Black Francis iniziò una vita da musicista. Poi vennero i Pixies, il successo e una serie di album che hanno fatto epoca. Alcune delle prove clandestine di Black Francis furono riutilizzate dai Pixies, ma le prime registrazioni erano sempre rimaste nel cassetto. La loro ricomparsa è una sorpresa gradevolissima, poiché questi frammenti low-fi consegnano un meraviglioso ritratto di giovane artista. Ammaliano la purezza del riff d?apertura di Holiday Song e l?andamento giocoso e notturno di Caribou. Ma non basta: con un altro salto temporale, Black Francis, che intanto ha aggiunto un Frank allo pseudonimo, ci regala anche un nuovo cd, in cui si cimenta con alcuni dei pezzi forti del menu Pixies, cotti stavolta a fuoco lento e pieni di nuovi sapori.


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