Mondo

Guantanamo: Rumsfeld autorizzò torture con cani

E' quanto si apprende da una serie di memorandum interni sul trattamento dei prigionieri, diffusi dalla Casa Bianca

di Paolo Manzo

Il segretario alla Difesa Donald Rumsfeld autorizzo’ inizialmente l’uso di metodi duri nel carcere di Guantanamo: i detenuti potevano essere minacciati con i cani, incappucciati durante il trasporto e gli interrogatori, sottoposti ad interrogatori lunghi venti ore, denudati, costretti alla rasatura della barba e della testa, obbligati a rimanere in piedi per quattro ore. Le misure, autorizzate con un documento datato 27 novembre 2002, furono poi revocate dallo stesso Rumsfeld il 15 gennaio 2003. E’ quanto si apprende da una serie di memorandum interni sul trattamento dei prigionieri, diffusi dalla Casa Bianca, mentre non accenna a placarsi lo scandalo delle sevizie nel carcere iracheno di Abu Ghraib.

I documenti sono in tutto 13 e fra questi ve ne e’ uno datato sette febbraio 2002 nel quale il presidente George Bush accetta il parere legale del dipartimento della Giustizia sul suo diritto a sospendere le Convenzioni di Ginevra per quanto riguarda il trattamento dei detenuti provenienti dall’Afghanistan detenuti a Guantanamo e ”si riserva di esercitare quest’autorita’ in questo o in futuri conflitti”. ”I nostri valori come nazione, valori condivisi con molti paesi nel mondo, ci impongono di trattare i detenuti umanamente, compresi quelli che non hanno titolo legale a questo trattamento”, aggiunge tuttavia il presidente.

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