Welfare

Guantanamo: la Croce Rossa, è tortura

E' la prima volta che la Croce Rossa, che conduce visite a Guantanamo dal gennaio 2002, afferma in termini così duri che il trattamento psicologico e fisico dei detenuti equivale a tortura

di Paolo Manzo

I militari americani hanno intenzionalmente sottoposto ad abusi psicologici e talvolta fisici ”equivalenti a tortura” i prigionieri rinchiusi nella base americana di Guantanamo, a Cuba. Questa la denuncia contenuta in rapporti confidenziali della Croce Rossa al governo degli Stati Uniti. I rapporti sono stati redatti dopo le ispezioni condotte da squadre della Croce Rossa che hanno trascorso gran parte del mese di giugno a Guantanamo, si legge sul sito del ‘New York Times’. Stando a quanto constatato dalla squadra di operatori umanitari della Croce Rossa – di cui facevano parte alcuni medici di provata esperienza – alla pianificazione degli interrogatori condotti a Guantanamo avrebbero preso parte anche dottori ed altro personale sanitario impegato all base, ”in flagrante violazione dell’etica medica”. I medici ed i loro colleghi fornivano a chi poi doveva condurre gli interrogatori informazioni utili sulla salute mentale dei prigionieri e sulla loro potenziale vulnerabilita’: questo avveniva a volte in modo diretto, ma piu’ spesso attraverso un gruppo denominato ”Behavioral Science Consultation Team’, composto da psicologi che davano consigli a chi doveva poi svolgere gli interrogatori. Le accuse della Croce Rossa sono state tutte fermamente respinte dal governo americano, che ha ricevuto il rapporto nel mese di luglio, hanno reso noto funzionari dell’amministrazione ed ufficiali militari, scrive il ‘New York Times’. Il rapporto e’ stato fatto pervenire ai legali della Casa Bianca, del Pentagono e del Dipartimento di Stato e consegnato al comandante del centro di detenzione di Guantanamo, generale Jay W. Hood. Il quotidiano statunitense ha invece ottenuto un memorandum messo a punto sulla base del contenuto del rapporto, che cita abbondantemente e di cui riassume interamente il contenuto, si legge oggi sul sito. E’ la prima volta che la Croce Rossa, che conduce visite nel carcere di Guantanamo dal gennaio 2002, afferma in termini cosi’ duri che il trattamento psicologico e fisico dei detenuti equivale a tortura. Nel documento si apprende inoltre che un precedente rapporto, risalente al gennaio 2003, mai reso pubblico, sollevava il problema di possibili ”torture psicologiche” nella base. Nel rapporto redatto dopo le visite di giugno, si descrive un sistema destinato a piegare la volonta’ dei prigionieri rinchiusi nella base – attualmente 550 – e renderli totalmente dipendenti da chi li interrogava, attraverso ”atti umilianti, isolamento, esposizione a temperature estreme, obbligo di restare in posizioni forzate”. ”La messa a punto di un simile sistema, il cui obiettivo dichiarato e’ quello di ottenere informazioni di intelligence, non puo’ essere considerato diversamente da un trattamento intenzionalmente crudele e degradante, ed un forma di tortura”, si legge nel rapporto, che parla tra l’altro di detenuti sottoposti ad ”alcuni pestaggi”.


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