Famiglia

Gruppo Unicredit, un esonero che brucia

L’istituto guidato da alessandro profumo è stato escluso dall’indice di sostenibilità Dow Jones Sustainability Stoxx.

di Francesco Maggio

e adesso come la mettiamo? Il gruppo Unicredit, che ha fatto della responsabilità sociale d?impresa uno dei suoi cavalli di battaglia, è stato escluso dal Dow Jones Sustainability Stoxx (200 imprese sostenibili sotto la lente), versione europea del più famoso benchmark etico internazionale Dow Jones Sustainability Global Index (che monitora 310 aziende socially responsible e del quale, invece, continua a far parte). Le cause? Criticità accumulate su più fronti. Per esempio: la corporate governance, le relazioni con gli investitori, i codici di condotta, le politiche anticrimine, le opportunità di business, i codici etici negli investimenti. Dal punteggio assegnato alle diverse voci che compongono il rating etico di Piazza Cordusio e che Vita è in grado di documentare, emerge infatti che la corporate governance si ferma a 52 contro un valore medio di 60 e di best performance pari a 86. Per quanto riguarda gli investor relations, la banca di Profumo totalizza 47, ossia 24 punti percentuali in più del valore medio di categoria (23) ma ben 39 in meno della best performance. Piuttosto bassi, inoltre, i punteggi relativi ai codici di condotta e ai codici etici negli investimenti pari, rispettivamente 37 (contro 49 di valore medio e 80 di best score) e 35, a fronte di 39 punti percentuali di valore medio e addirittura 100 come top. Attualmente nel DJSI Stoxx ci sono 14 banche (27 nel DJSI Global), e tra le ragioni che hanno portato all?esclusione di Unicredit certamente figura una certa ?saturazione? del settore creditizio. Fatto sta, comunque, che per l’istituto italiano si tratta di una battuta d?arresto da non sottovalutare. «Siamo piuttosto sorpresi di questo risultato», ammette Riccardo Della Valle, responsabile del bilancio sociale e ambientale di Unicredit (voce, peraltro, alla quale nel rating dello Stoxx è stato assegnato addirittura un punteggio pari a 100, ben 41 punti percentuali in più del valore medio).«Ci sono aree, come per esempio la corporate governance, nelle quali abbiamo investito impegno e risorse ingenti. I progressi fatti sul fronte degli investor relation sono sul nostro sito. Crediamo di essere davvero molto trasparenti. Ci sono ancora molte cose che dobbiamo capire e approfondire». Nessuna ammenda, quindi? «Ci mancherebbe», risponde Della Valle, «evidentemente qualcosa dal punto di vista della comunicazione non ha funzionato, l?esclusione dal benchmark è una decisione della quale prendiamo atto e che analizzeremo molto attentamente con tutti gli analisti. Certe decisioni servono a scuotere l?albero, ad accelerare i processi di implementazione dei fattori di sostenibilità, a responsabilizzare sempre di più il personale. Per noi la responsabilità sociale è una cosa molto seria». Info: www.unicredit.it


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