Formazione

Gruppi di auto-aiuto Perché non decollano

Esistono gruppi di sostegno per genitori di ragazzi che fanno uso di stupefacenti?

di Redazione

Vorrei sapere se, all?interno dei Servizi pubblici per le tossicodipendenze (Sert), esistono gruppi di sostegno per genitori di ragazzi che fanno uso di stupefacenti. Francesca Farini, Roma Risponde Riccardo C. Gatti Sì, alcuni Sert offrono questa possibilità. Si tratta di un?esperienza davvero utile, ma in realtà non ancora molto diffusa. E i motivi sono diversi. Non sempre i genitori sono disponibili a questo tipo di incontri (anche se le madri, di solito, sono più disponibili dei padri). Molte persone, infatti, desiderano interventi di consulenza personale, più riservata e individualizzata rispetto a quella attuabile all?interno di un gruppo. In alcuni casi sono gli stessi tossicodipendenti in carico ai Servizi a non voler coinvolgere la famiglia di origine in una attività condotta nei medesimi luoghi e, talvolta, con i medesimi operatori a cui loro stessi si affidano. Altre volte, invece, è lo stesso Sert a non avere la possibilità di investire risorse anche in questo tipo di esperienza. Non è detto, però, che ciò che non si trova all?interno del Servizio pubblico, non sia reperibile altrove. In alcune località, per esempio, esistono gruppi di volontariato nati proprio per rendere concreta l?idea dell?auto-aiuto. In altri luoghi, invece, si trovano gruppi di genitori collegati ad attività del Privato sociale. Come fare, dunque? La risposta è semplice: basta chiedere. Il Sert è un valido punto di riferimento a livello locale. Se non organizza direttamente gruppi di sostegno è probabilmente a conoscenza di ciò che avviene all?interno del territorio dell?Azienda sanitaria locale. E se non si trova la soluzione cercata proprio vicino a casa, è possibile rivolgersi alla Regione. Di norma, ogni Ente regionale ha un apposito ufficio che si occupa di tossicodipendenze e i cui operatori sono al corrente delle attività svolte dai Servizi pubblici e dal Privato sociale riconosciuto. È possibile, in questo modo, avere indicazioni e indirizzi sicuri. Esiste infine un?altra possibilità, complessa ma da non trascurare a priori: farsi promotori di un gruppo di auto-aiuto facendosi consigliare e supervisionare da un operatore esperto. Molte esperienze interessanti in ambito nazionale e internazionale sono nate proprio così: persone con un problema comune si sono unite per affrontarlo insieme, per scambiare le proprie esperienze, per farsi coraggio e darsi reciproco sostegno. Un consiglio, però: in questi casi la supervisione e la collaborazione di un esperto è fondamentale. Soprattutto per evitare il ripetersi di errori molto comuni che possono essere distruttivi. L?intelligenza e la volontà sono infatti doti fondamentali, ma l?esperienza permette di non specarli.


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