Cultura

Grillo: il prossimo V-Day sarà contro i giornalisti

Sul suo blog anche la data: il 25 aprie 2008

di Gabriella Meroni

Durissimo atto d’accusa di Beppe Grillo, il blogger più famoso d’Italia, contro i giornalisti, rei di essere una «vera casta» di «schiavi vergognosi». Ed è contro di loro che il Beppe nazionale lancia il prossimo V-Day, da tenersi il 25 aprile, anniversario della Liberazione, proprio perché per Grillo è arrivato il omomento di liberarsi «da questa gentaglia».

«Quello che non quadra è che non sappiamo più le cose che ci servono per fare una vita normale», scrive Grillo, «Sappiamo milioni di stronzate che ci vengono catapultate ogni giorno dai giornali, dai media, dai telegiornali, dalle televisioni ma delle cose che ci servono – l’acqua pubblica o privata, l’energia, la connettività, i rifiuti cosa sono, da dove vengono, come fare a non farli, gli inceneritori – non sappiamo nulla, delle cose che ci cambiano veramente la vita».
Che fare allora? per Grillo è semplice: «Bisogna cominciare a vedere chi è il nemico: nel V-Day scorso, dell’ 8 settembre, non si sono incazzati tanto i politici, ma i giornalisti, questa casta di gente, la vera casta che c’è in Italia. Ve ne siete accorti, no? Migliaia di schiavi vergognosi, messi li a pecorina, a 90°. Una cosa indegna».

E poi giù, durissimo: «L’unico modo di far cambiare veramente questo Paese, secondo il mio punto di vista prima che diventi pazzo del tutto, è battere dove c’è la ragione della democrazia, dove dovrebbe essere tutelata: l’informazione. Scomparsi i grandi giornalisti come Biagi, Montanelli e altri, non ci rimane più nulla. Ecco perché farò il V-Day prossimo il 25 aprile: il giorno della Liberazione. Liberiamoci da questa informazione, liberiamoci da questa gentaglia. Gli togliamo i finanziamenti, vediamo di impostarla bene perché la mia vita ormai è su queste cose. (…) Il V-Day bisogna farlo su questo: togliere i finanziamenti ai giornali. Il 25 aprile del 2008 ci sarà una liberazione vera, in tutte le città succederà qualche cosa. Dovremo far succede qualcosa, con i media in silenzio e ci mancherebbe che ne parlassero. Sarà la loro condanna».


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