Sostenibilità

Greenpeace vince una causa contro “Libero”

Il giornale diretto da Vittorio Feltri è stato giudicato responsabile di diffamazione e dovrà risarcire all'associazione 8mila euro

di Benedetta Verrini

Il Tribunale di Milano, con sentenza del giudice Domenico Bonaretti, depositata il 30 marzo 2005, ha considerato diffamatorio l’attacco a Greenpeace pubblicato sul quotidiano ”Libero”, diretto da Vittorio Feltri, il 4 luglio 2001, condannando l’editore al risarcimento dei danni morali, stimati in 8.000 euro. In seguito all’azione legale promossa dall’avvocato, Carlo D’Inzillo, di natura diffamatoria sono stati ritenuti titoli ed occhielli come ”I marines dell’ecologia sono diventati una multinazionale che fa affari sulla pelle del terzo mondo” o ancora ”Greenpeace mette al verde i poveri” e infine ”Greenpeace toglie il riso ai poveri”. ”Di solito frequentiamo le aule dei tribunali in qualita’ di convenuti: le aziende che non rispettano l’ambiente preferiscono, infatti, trascinarci in giudizio per metterci a tacere piuttosto che risolvere i problemi – afferma in una nota Donatella Massai, direttore generale di Greenpeace – questa volta, invece, a rispondere e’ stato chiamato ”Libero”, che ci aveva grottescamente accusato di affamare i poveri. Con gli Ogm si continua a praticare una mistificazione, affermando che potrebbero combattere la fame nel mondo, mentre la realta’ che abbiamo di fronte e’ opposta. Questa sentenza del Tribunale di Milano ci conforta: non si puo’ fare del sensazionalismo gratuito sui giornali, diffamando chi cerca di tutelare il diritto di tutti alla salute e all’ambiente”.

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