Sostenibilità

Greenpeace: veleni ospiti fissi delle nostre case

Una ricerca dell'associazione ambientalista mostra come sostanze tossiche si annidino nei luoghi a noi più cari

di Francesco Agresti

Le nostre case sono ricettacoli di veleni. Questo è quello che denuncia una ricerca di Greenpeace. Analizzando la polvere delle case, in Italia, Francia, Spagna, Germania e Slovacchia sono state riscontrate numerose sostanze tossiche, alcune anche cancerogene. Un analogo studio era stato compiuto 6 mesi fa in Gran Bretagna e nei paesi scandinavi, ma quest’ultima ricerca ha evidenziato livelli ancora più allarmanti di ftalati e paraffine clorurate. Una settimana fa Greenpeace ha presentato un altro studio che rivela come queste stesse sostanze pericolose si ritrovino in pigiami e giochi per bambini, profumi e prodotti di pulizia. L’associazione ambientalista chiede alla Commissione Europea, che oggi presenterà la nuova normativa (REACH ) che regola la produzione e l’impiego di sostanze chimiche in Europa, di non perdere l’opportunità di arrivare all’emanazione di una legislazione forte. Per le sostanze cancerogene, persistenti e bioaccumulanti ed i distruttori endocrini, il REACH introduce la necessita’ di un’autorizzazione per consentire il loro uso continuato. Tale autorizzazione dovrebbe essere rilasciata solo se il loro impiego venisse ritenuto indispensabile e non vi fossero alternative disponibili o se i rischi dovessero essere “adeguatamente controllati”. Secondo Greenpeace, per le sostanze altamente pericolose, non esiste un controllo adeguato. “Per la prima volta con la nuova legislazione le industrie dovranno fornire dati sulla sicurezza ambientale e sanitaria di 30.000 sostanze chimiche entro il 2016. Appena un terzo degli oltre 100.000 in commercio. E’ il momento di pensare non solo a cosa respiriamo nell’ambiente esterno, ma anche in casa o in ufficio, dove passiamo il 90% della vita”, ha affermato Vittoria Polidori, responsabile campagna inquinamento di Greenpeace . In media ogni grammo di polvere e’ risultato contenere 1 milligrammo di 5 sostanze pericolose. Le analisi hanno rivelato sostanziali quantità di: – alchilfenoli, composti alteranti il sistema ormonale, impiegati nei cosmetici e nei prodotti per l’igiene personale. – ftalati, pericolosi per il sistema riproduttivo, usati per rendere il PVC soffice, e quindi presenti in diversi beni di consumo quali giocattoli per bambini, ma anche interni delle macchine, cavi, vernici ed inchiostri. – composti a base di bromo, usati come ritardanti di fiamma nei materiali infiammabili, con la proprieta’ di alterare il sistema ormonale. – paraffine clorurate che possono essere cancerogene, usate nelle vernici, plastiche e gomme. – composti organici dello stagno, immunotossici, usati per stabilizzare il PVC o per eliminare gli acri della polvere. Secondo i produttori, questi composti chimici, sono confinati nei beni di consumo e quindi non presentano rischi perché non vengono rilasciati nell’ambiente, ma la ricerca di Greenpeace mostra il contrario: se queste sostanze pericolose si ritrovano nella polvere, vuol dire che poi inevitabilmente le respiriamo, vi veniamo a contatto o magari le ingeriamo.


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