Mondo

Greenpeace: tacos messicani “inquinati” dagli ogm

Per colpa degli Stati Uniti, esportano mais modificato nonostante la sovrapproduzione "naturale" del Messico

di Gabriella Meroni

Greenpeace oggi, in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione, rinnova la sua richiesta al Messico di un bando all’importazione di mais geneticamente modificato dagli Stati Uniti.

Alla Fao, nell’ambito della tavola rotonda tenutasi oggi pomeriggio, Greenpeace ha esposto il problema: “Test nello stato di Oaxaca hanno rivelato livelli di contaminazione del mais da ogm addirittura del 60%- afferma Luca Colombo, resposanbile ogm di Greenpeace Italia – La contaminazione e’ causata dai semi di mais americano che viene importato dagli Stati Uniti per produrre tacos e tortillas, che invece sono stati probabilmente impiegati per la semina.” Ieri, a Roma, Luca Colombo e’ stato ricevuto dall’ ambasciatore messicano e dal rappresentante presso la Fao. “Abbiamo fatto tre richieste: valutare la dimensione della contaminazione in Messico, evitare l’effetto moltiplicativo e accertare le responsabilita’- spiega Colombo – ci hanno detto che condividono le nostre preoccupazioni e che prenderanno delle misure cautelative”. Ieri, in Messico, a Puebla, una dozzina di attivisti di Greenpeace hanno occupato un silos dove si trovano migliaia di tonnellate di mais messicano senza ogm.

Gli ambientalisti, sostenuti dall’Associazione nazionale degli agricoltori, sottolineano che non c’e’ ragione per continuare ad importare il mais americano, visto che il Paese ha gia’ almeno 630 milioni tonnellate di mais locale nei silos. Piu’ o meno la stessa quantita’ di prodotto andrebbe importata dagli Usa entro la fine dell’anno: il prezzo del mais, inoltre, e’ minacciato dall’importazione di quello americano piu’ economico. 300 varieta’ locali di mais sono minacciate da queste importazioni, Il Messico vanta la maggiore biodiversita’ di mais al mondo. Almeno in 15 grandi regioni agricole del Messico le varieta’ tradizionali di mais sono state contaminate da ogm. La biodiversita’ in ambito agricolo e’ essenziale per la resistenza a nuove malattie, al cambiamento climatico e alle mutate condizioni ambientali. I test sul mais di Oaxaca hanno rivelato la presenza del gene Bt (Bacillus thuringiensis) che viene inserito nel mais e porta alla produzione di una tossina, letale per i parassiti della pianta, ma anche per tanti insetti benefici all’agricoltura.

“Dall’entrata in vigore del Nafta (North American Free Trade Agreement), nel ’94, le esportazioni di mais dagli Usa al Messico sono raddoppiate- spiega Luca Colombo, di Greenpeace -con tutti i rischi che ne conseguono per l’inquinamento genetico. Un quarto del mais prodotto in Usa e’ transgenico e il prodotto viene importato senza etichettatura”.

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