Sostenibilità

Greenpeace scopre legno illegale in palazzo Ue a Bruxelles

Nell'edificio è presente in quantità compensato proveniente da taglio illegale nelle foreste indonesiane

di Gabriella Meroni

Cinquanta attivisti di Greenpeace provenienti da tutti i paesi dell’Unione hanno bloccato ieri il cantiere del palazzo del Comitato Economico e Sociale dell’Unione Europea a Bruxelles indicandolo come ”scena del crimine forestale”. Investigazioni dell’associazione ambientalista hanno portato alla luce la presenza di grandi quantita’ di compensato proveniente da taglio illegale nelle foreste indonesiane. Il compensato in questione proviene da imprese come RSK, IKMM e Mujur, attive in Kalimantan e Sumatra, e dalla AFR, una compagnia del legno accusata di tagliare in aree protette. La segheria della AFR a Korindo e’ stata direttamente coinvolta in taglio illegale. Gli attivisti hanno sostituito il legno illegale con compensato proveniente da buona gestione forestale, certificata FSC (Forest Stewardship Council). L’intera area e’ stata circondata da un nastro che riportava la scritta ”scena del crimine forestale”, mentre sulla facciata del palazzo pendeva un grande striscione: ”STOP ILLEGAL TIMBER”. ”L’Unione Europea non si limita a consentire l’importazione di legno illegale, ma addirittura alimenta direttamente questo mercato.” – ha commentato Gavin Edwards di Greenpeace International – Le foreste dell’Indonesia devono essere la casa di tigri e oranghi, non degli eurocrati”. Dopo anni di discussioni, l’Unione Europea lo scorso anno ha adottato un piano d’azione volto a bloccare il commercio di legno illegale, ma l’approccio volontario su cui il piano si basa escludera’ dai controlli grandi quantita’ di legname illegale, che continuera’ ad entrare indisturbato in Europa. ”Se davvero l’Unione Euroepa vuole fermare la distruzione delle foreste e la diffusione della poverta’ nelle aree piu’ critiche, – secondo Gavin edwards – e’ necessario andare oltre agli accordi volontari. E’ necessario chiudere le frontiere a tutti i prodotti provenienti da taglio illegale, e prendere misure nei confronti delle imprese coinvolte”. Si calcola che circa il 90% del legname indonesiano provenga da taglio illegale. Il talgio nei parchi nazionali e nelle aree protette e’ ormai divento la norma. Il nostro pianeta – osserva Greenpeace – sta vivendo la piu’ grave crisi di estinzione di specie viventi dalla scomparsa dei dinosauri, dovuta per la gran parte alla distruzione delle foreste che rappresentano l’habitat per circa i 3/4 della biodiversita’ terrestre e di cui oltre la meta’ e’ gia’ andata perduta. Il taglio illegale di legno rappresenta uno dei fattori trainanti di questo fenomeno, oltre ad alimentare la criminalita’ organizzata e fenomeni di conflitto armato e violazioni dei diritti umani nei paese produttori. Greenpeace chiede che l’Unione Eruopea ed i singoli paesi si dotino di una legislazione vincolante in grado di fermare l’importazione di legno di provenienza illegale.


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