Sostenibilità

Greenpeace: da Unilever a Puma, ecco chi elimina componenti tossici

L'associazione sta monitorando l’impiego di sostanze pericolose da parte delle aziende: alcuni grandi hanno risposto all'appello

di Benedetta Verrini

Alcuni grandi produttori hanno deciso di eliminare i composti tossici dai loro prodotti, dalle scarpe sportive ai giocattoli, dai cellulari ai prodotti per la cura del corpo. Ne dà notizia un comunicato stampa di Greenpeace, che sta monitorando l?impiego di sostanze pericolose da parte delle aziende. In seguito a questa pressione, l’associazione ambientalista riferisce che grandi aziende come Unilever, Puma, Adidas, Nokia e Chicco hanno fatto dei passi avanti significativi. ?E? la dimostrazione che esistono alternative più sicure a numerosi composti tossici che invece continuano ad essere ampiamente usati, nonostante la loro capacità di bioaccumulo: attraverso una serie di analisi li abbiamo trovati nell?acqua piovana, nella polvere domestica e perfino nei beni di consumo? afferma Vittoria Polidori, responsabile campagna Inquinamento di Greenpeace. La Puma, una marca di articoli sportivi, ha deciso di eliminare i composti pericolosi dalle scarpe e dai profumi immediatamente. Anche l? Adidas ha eliminato le sostanze tossiche dalle scarpe sportive ma deve ancora adottare una simile politica per i profumi e i prodotti per la cura del corpo. La Unilever ha confermato che i nuovi prodotti per la cura del corpo, come gli shampoo Organics e Timotei, e i prodotti per la casa in Europa non contengono composti tossici come ftalati, muschi a base di azoto o muschi policiclici. La multinazionale deve ancora però eliminare queste sostanze in tutto il mondo. Ad esempio, se 4 prodotti della linea ?Dove? non contengono più sostanze pericolose, uno contiene ancora lo ftalato DEP e la Unilever non ha alcun piano per eliminare le sostanze pericolose dai profumi. La Chicco, ha annunciato a Greenpeace che eliminerà totalmente il PVC nel giro di tre anni: questa plastica è ancora usata in piccole quantità nelle parti rigide, accessori e componenti d?imballaggio. Meno del 3.2% dei prodotti Chicco in catalogo contengono componenti in PVC, secondo una lettera mandata dall?azienda a Greenpeace. ?Le misure volontarie per la riduzione dei composti pericolosi sono insufficienti. Per questo la Ue sta discutendo la riforma della politica chimica, il REACH (Registration, Evaluation, Authorisation of CHemicals), per portare sotto controllo l?attuale anarchia del settore. Non basta, però: è necessario rivedere in questa nuova normativa l?obbligo di sostituzione per i composti tossici quando esistono alternative più sicure? afferma Polidori. Queste aziende si aggiungono a Samsung, che era stata tra le prime, alcuni mesi fa, a rispondere positivamente a Greenpeace. Greenpeace sta lanciando una ?cyberazione? internazionale per fare pressione sui produttori di elettronica perchè eliminino le sostanze pericolose dai loro prodotti: www.greenpeace.org/productsaction Essa è diretta a produttori di TV (Akai, Bang & Olufsen, Grundig, Daewoo, JVC, Panasonic, Sharp), di cellulari ( Ericsson, Motorola, Panasonic, Siemens, Sharp) e di computer (Acer, Apple, Dell, HP, IBM, Panasonic, Toshiba, Tulip). La guida ai composti pericolosi nei prodotti d?uso comune: www.greenpeace.it/inquinamento/chimica/databaseprodotti.pdf


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA