Non profit
Greenpeace boicotta la Esso e salva lambiente
La campagna, partita in Inghilterra, mira a sollecitare azioni pro Kyoto
di Redazione
Greenpeace, Amici della Terra e Earth and People & Planet (un?associazione inglese di studenti contro la povertà nel mondo) hanno lanciato pochi giorni fa una campagna di boicottaggio contro la multinazionale del petrolio Esso. La campagna “Stop Esso” (a destra, il logo) mira a convincere i consumatori a non acquistare alcun prodotto dell?azienda, finché questa non modificherà la propria posizione sul tema del riscaldamento del pianeta. Le ragioni che sottendono la mobilitazione di Greenpeace Gran Bretagna in sintesi sono le seguenti (dal sito www.greenpeace.org.uk):
1) La Esso finge di credere che il riscaldamento globale sia una falsità, quando è essa stessa a causarlo in larga misura, e spende milioni di dollari l?anno per propagandare questa sua presa di posizone.
2) La Esso gioca un ruolo fondamentale nel sabotare gli sforzi internazionali contro il riscaldamento globale. Ha più interesse a vendere petrolio che a proteggere le future generazioni.
3) La Esso rifiuta di investire in energia verde o pulita e investe tutti i propri ricavi in petrolio e gas tradizionali. Perfino la Shell e la Bp finanzieranno con 500 milioni di dollari in tre anni progetti di energia verde.
4) La Esso è la maggiore azienda petrolifera al mondo (ha realizzato 12 miliardi di dollari di profitto nel 2000). Se qualcuno ha i mezzi per fermare il riscaldamento globale, quel qualcuno è la Esso.
5) La Esso è tra i più importanti gruppi che hanno finanziato la campagna presidenziale di George Bush. E appena Bush è stato eletto presidente, ha annunciato che gli Stati Uniti avrebbero tolto il loro appoggio agli accordi internazionali sul clima: esattamente ciò che la Esso chiedeva.
Alla campagna hanno aderito molti personaggi famosi inglesi come Annie Lennox, Bianca Jagger, e i dirigenti di Body Shop.
Per ulteriori informazioni, www.greenpeace.org.uk):
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.