Sostenibilità

Greenpeace alle multinazionali: dite sì o no a Kyoto

Alle compagnie e alla banche e' chiesto di pronunciarsi assumendosi la responsabilita' dell'impatto prodotto dalle loro operazioni sul clima globale

di Gabriella Meroni

Greenpeace ha lanciato un appello ai rappresentanti di 100 multinazionali, tra cui i colossi petroliferi Exxon, Chevron, Texaco e Conoco, affinche’ dicano se sono favorevoli o no al Protocollo di Kyoto. Alle compagnie e alla banche e’ stato chiesto di pronunciarsi assumendosi la responsabilita’ dell’impatto prodotto dalle loro operazioni economico-finanziarie sul clima globale. L’80 per cento delle emissioni di anidride carbonica proviene dall’utilizzo di combustibili fossili finanziati e utilizzati dalle multinazionali, sottolinea Greenpeace in una nota. Per Greenpeace, dopo il chiaro monito della Comunita’ scientifica internazionale (Ipcc) sulle responsabilita’ dell’uomo nei confronti dei cambiamenti climatici avvenuti negli ultimi 50 anni, i consumatori hanno il diritto di sapere da che parte si posiziona il settore privato quando attua le proprie scelte di mercato. A fronte dell’intransigenza americana all’interno dei recenti negoziati di New York sul clima, la maggior parte delle multinazionali (che hanno sede in America) dovra’ affermare pubblicamente se si riconosce in questa linea politica, o se ritiene, altrimenti possibile e necessario andare avanti con la ratifica del Protocollo di Kyoto anche senza gli Usa come chiede l’Unione Europea. L’associazione ambientalista chiede che alle parole seguano gli impegni concreti necessari per ristrutturare l’intero sistema energetico, soprattutto da parte di coloro che continuano indisturbati a estrarre e bruciare combustibili fossili.


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