Cultura

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Smog e povertà corrono in tandem

di Angelo Ferrari

Le domande dello tsunami Tutti uguali di fronte allo tsunami. Thailandesi, cingalesi, indiani, maldiviani, turisti occidentali. Eppure un insegnamento dovremmo trarlo da questo evento epocale. Voglio riproporre una riflessione di padre Gustavo Gutiérrez, peruviano e fondatore della teologia della liberazione. Sei anni fa l?ho incontrato e intervistato. L?America Latina era stata squassata dal Nino e dal ciclone Mitch, migliaia di morti: «Non è sufficiente dire: il ciclone ha fatto tanti morti. Occorre capire da dove vengono queste morti e quale è la loro condizione sociale ed economica. Questo non per essere conflittuali, ma per essere chiari e sinceri. La stragrande maggioranza dei morti appartiene alla classe più povera. Dobbiamo evitare di ricreare le condizioni di povertà. Questa può essere un?occasione per costruire la giustizia». Poniamoci questa domanda: è possibile dare speranza a milioni e milioni di poveri? è possibile uno sviluppo dell?Asia che sia meno drammaticamente squilibrato? Non sembri un eccesso di cinismo, ma un?occasione come quella del maremoto non si ripeterà mai più. Lo chiedono tutti quegli uomini e donne che si sono mobilitati con gli aiuti. Lo dobbiamo a tutta quella gente che ci ha permesso di fare vacanze da sogno e non ha mai preteso che aprissimo gli occhi su ciò che rimaneva fuori dai villaggi turistici. Fiction, e la temperatura sale Il riscaldamento globale del pianeta è una possibilità futura, ma soprattutto incerta. Vero o falso? Fino a poco tempo fa il riscaldamento del pianeta era ciò che affascinava di più le opinioni pubbliche mondiali. Ma come in tutte le fiction c?è voluto uno scrittore, un medico laureato ad Harvard, che ha fatto della finzione scientifica la sua fortuna, per aprire un dibattito, attraverso il suo techno-thriller State of fear, per dire che il riscaldamento globale non esiste, o addirittura che è il prodotto di uno Stato terrorista, oppure di un governo che vuole incutere terrore, dunque sottomettere i suoi sudditi. Seguendo la logica di Michael Crichton possiamo fare della nostra vita un incubo o la possibilità, concreta sì perché è la nostra di vita, di cambiare le sorti del nostro mondo. Intendo quello di casa nostra, in via tal dei tali, nel comune tal dei tali. Altrimenti possiamo ragionevolmente pensare che il maremoto del Sud-Est asiatico è stato provocato da un esperimento nucleare sfuggito al nostro controllo. Ma questa è un?altra fiction. Inquinamento in curva Solo un?altra notizia. Il mal d?inverno non è l?influenza. Quel piccolo virus che arriva da Singapore. No. è lo smog. L?inquinamento dell?aria delle nostre metropoli, che combattiamo a suon di blocchi del traffico, targhe alterne, divieti alla circolazione per le macchine non catalitiche, permessi per coloro che, invece, vanno allo stadio. I tifosi inquinano meno. Deroghe necessarie o fittizie. Mentre cerchiamo soluzioni innovative per abbattere le polveri sottili pensiamo ad altro, guardiamo il cielo e speriamo che ci venga in aiuto con un po? di vento e tanta pioggia. Perché ci sentiamo impotenti e vorremmo sottometterci alla logica della natura. Ma non possiamo farlo. Intanto diecimila persone, ogni anno, perdono la vita perché noi guardiamo il cielo.


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