Sostenibilità
Green 3.0: più verde e meno spread
Al secondo European Annual Meeting, promosso da Fondazione Istud e dalla rappresentanza a Milano dell'Eurocommissione, al centro dell'attenzione un'agenda 2013 per il settore economico green
di Redazione
Siamo ai primi posti nell’installazione del fotovoltaico, in grado di competere con la Germania ma costretti a fare i conti con l’endemico male italiano della carenza di sistema. Per l’Italia qualche cambiamento su questo fronte c’è stato, come accaduto agli Stati generali della Green Economy a Rimini che hanno fatto registrare un cambio di strategia. Il fatto è che in un momento di default di alcuni modelli economici del passato si scoprono virtuosismi che possono divenire carte vincenti, storie di eccellenza per vincere la crisi come il green made in Italy che rimane tuttavia poco conosciuto e valorizzato. Eppure c’è tutta una filiera ecosostenibile che sta lavorando.
Proprio di questi temi si parlerà al secondo European annual meeting “Green 3.0", organizzato da Fondazione Istud e dalla Rappresentanza a Milano della Commissione europea con il patrocinio dei ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo Economico in programma a Milano mercoledì 5 dicembre al Centro svizzero di via Palestro 2 (ore 9,30-13).
Green 3.0 perché gli organizzatori la vedono come la frontiera ultima dell’innovazione. Green 3.0 è anche un libro (Green 3.0, a cura di M. Guandalini e V. Uckmar – Mondadori Università, 368 pagg., 24 euro) dell’Osservatorio Green Economy della Fondazione Istud e Mondadori Università in uscita proprio il 5 dicembre. L’assioma è: più verde meno spread perché quella green è l’Italia che scalza l’economia vecchia, satura, per aprire uno squarcio di opportunità di investimento e di lavoro.
L’imminente appuntamento milanese dell’European Annual Meeting sarà il primo tempo di un evento che inviterà i relatori delle aziende presenti, tra le più rappresentative dei settori più vari, a indicare tre suggerimenti green da indirizzare alle istituzioni, la sessione 2013 si svolgerà nella prossima primavera. Viene mutuato il format dallo “speaker’s corner” londinese con l’obiettivo, una volta chiuso il workshop, che nulla andrà perduto.
Il ministro dell’Ambiente Corrado Clini nella prefazione al libro Green 3.0 scrive: «Ormai efficienza energetica, innovazione tecnologica, fonti rinnovabili d'energia, protezione dell'ambiente e del territorio creano posti di lavoro e fanno crescere le imprese in modo stabile e sicuro, mentre gli altri settori economici sono in difficoltà. Eppure la green economy non ha nelle istituzioni quella voce, quel peso, che merita e che invece ha nel mondo reale. È nostro dovere ascoltare le amministrazioni pubbliche più innovative e le imprese "verdi" e sostenerne le iniziative, che sono l'arma migliore per combattere la crisi».
Durante il wokshop, che volutamente ha sempre come riferimento l’Europa, si confronteranno Fabrizio Spada, direttore della rappresentanza regionale a Milano della Commissione europea, Pietro Colucci, presidente e amministratore delegato di Kinexia, Eliana Baruffi, corporate communications manager Italy and Med Region ABB Spa, Alessandro Bruggia, leader of marketing excellence, corp. marketing, communication & sustainability 3M Italia, Ivan Gloceri, marketing and development Tia, Tecnologie industriali & ambientali Spa, Alessandro Marangoni, ceo di Alhesys, Dario Giordano, direttore della ricerca del Gruppo Mossi & Ghisolfi, Giovanni Venturini Del Greco, amministratore delegato Agroils Technologies Spa, Andrea Cuomo, presidente di 3SUN, Andrea Maria Benedetto, vice president product & process development Pininfarina Spa, Alberto Cervi, presidente di AA Envitech S.r.l., Paolo Ronchetti, general manager Equilibrium Srl, Paolo Peroni, partner Rödl & Partner.
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