Immigrazione

Grecia, minori stranieri non accompagnati: l’esercito degli invisibili

In Grecia ci sono oltre duemila minori stranieri non accompagnati ospitati nelle strutture statali, ma quelli Presenti nel Paese sono molti di più, anche se manca una stima ufficiale. In tanti «finiscono sfruttati a lavorare per pochi soldi o inseriti nei traffici di droga e prostituzione», denuncia Apostolos Veizis, direttore di Intersos Hellas

di Francesco Crippa

In Grecia ci sono circa 2.400 minori stranieri non accompagnati (msna) ospitati nelle strutture statali. Ma in realtà sono molti più, perché bisogna considerare anche quelli che, entrati nel Paese, sfuggono ai controlli e dei quali manca una stima ufficiale. Di questi, tanti «finiscono sfruttati a lavorare per pochi soldi o inseriti nei traffici di droga e prostituzione», denuncia Apostolos Veizis, direttore di Intersos Hellas, il comparto greco della ong italiana Intersos. Da oltre due anni, il programma protection for all minors, implementato da Intersos Hellas in collaborazione con il Network for Children Rights, fornisce supporto psicologico, legale e sociale completo ai minori soli che vivono in situazioni precarie in Grecia, proteggendoli dall’essere invisibili e dalle conseguenze dell’esclusione sociale (Qui un report che racconta l’iniziativa The Invisible Unaccompanied Children: A Report on the Protection for All Minors Program). Dal 2022 sono stati 1.514 i msna supportati da Intersos Hellas. Sono quasi tutti (il 98%) maschi, tra i 15 e i 18 anni e provengono soprattutto da Egitto, Pakistan, Bangladesh e Afghanistan. Attraverso psicologi, assistenti sociali e consulenti legali, Intersos interviene con piani personalizzati per ciascun minore, oltre che fornendo riparo e accesso a un’alimentazione sicura. Tuttavia, spiega Veizis, non si è ancora diffuso nel Paese un «approccio olistico» alla questione dei minori stranieri non accompagnati. Un approccio, cioè, che non si limiti a considerarli soltanto come persone a cui dare dei documenti, ma che, al contrario, permetta di accompagnare questi minori a inserirsi nella società greca.

A livello teorico, come spiegato in questo documento del ministero Immigrazione e asilo, quando un minore non accompagnato arriva in Grecia le autorità competenti, come il Servizio di accoglienza e identificazione, il Servizio di asilo e la polizia ellenica, devono «informare immediatamente» il Segretariato generale per i cittadini vulnerabili e la protezione istituzionale del ministero Immigrazione e asilo e un magistrato competente. In questo modo, dovrebbe attivarsi l’iter per assegnare al minore un tutore legale, dando il via al processo per presentare domanda di asilo o protezione internazionale. Tuttavia, sostiene Veizis, «la realtà è ben diversa, a causa di mancanza di risorse e volontà. Se quello che c’è scritto in quel documento venisse implementato rapidamente, vivremmo in un altro mondo…». In sostanza, l’iter non parte subito.

A queste difficoltà bisogna aggiungere il fatto che molti minori lasciano i centri di accoglienza cui vengono inizialmente destinati, interrompendo dunque il processo di riconoscimento legale e diventando, appunto, invisibili. È su di loro che Intersos concentra la propria azione. «Dobbiamo chiederci se si vuole davvero fare luce su questo fenomeno», ammonisce Veizis. Grazie alla presenza nei centri di richiesta di asilo, al coordinamento con le autorità e a una rete sociale diffusa sul territorio, l’ong cerca di mettersi in contatto con i minori che hanno lasciato una struttura governativa. Oltre a loro, ci sono quelli che si rivolgono spontaneamente a Intersos grazie al numero attivo 24/7. L’interazione, però, non è sempre facile. Molti minori, infatti, non collaborano con gli operatori umanitari perché sono diffidenti. «Vogliono sapere qual è il tuo obiettivo», spiega Veizis, «se vedono che c’è serietà, che li si sta aiutando per esempio ad ottenere i documenti oppure ad affrontare problemi medici, allora si costruisce un rapporto fiducia e li si riesce ad aiutare».

Per i msna, uno dei problemi principali è il compimento della maggiore età, perché, rappresentando l’interruzione dei programmi assistenziali governativi, significa rischiare di rimanere ai margini di una società in cui non ci si è ancora pienamente inseriti. Per questo, Intersos sta elaborando un piano dedicato ai neomaggiorenni per facilitare, tramite l’acquisizione di competenze, il loro ingresso nel mondo del lavoro. «Per noi quei minori non scompaiono all’età di 18 anni, quindi stiamo cercando di lavorare con un gruppo di età fino ai 21 anni per consentire loro prima di tutto una migliore integrazione nella nostra società», dice Veizis.

Il supporto fornito da Intersos è fortemente plasmato sulle esigenze di ciascun minore. Oltre alle attività «comuni», come fornire cibo e ospitalità nel proprio centro ad Atene oppure aiuto nella richiesta di documenti e nell’accesso a cure mediche, l’ong adotta infatti un sostegno a 360 gradi che comprende gli aspetti psicologici e sociali, naturalmente diversi da caso a caso. È questo l’approccio «olistico» predicato da Veizis, che però non ha ancora fatto breccia nella mentalità delle istituzioni. Quello dei msna, spiega, è ancora percepito come un tema che riguarda solo il ministero dell’Immigrazione. Invece, «bisogna capire che si tratta di un tema che tocca anche l’Educazione, la Salute, il Lavoro e così via».

Una mancanza di coordinamento efficace, per Veizis, avviene anche a livello europeo. «L’Unione europea ha molti soldi, ma li spende male», sostiene. E, in questo scenario, il vento di estrema destra che soffia sul continente può essere un ulteriore problema. «Siamo di fronte a una situazione negativa per i minori a causa della trumpizzazione delle nostre società. Tutta l’Europa è trumpizzata, melonizzata o come lo vogliamo dire. Ormai i migranti vengono usati come capri espiatori».

Si può usare la Carta docente per abbonarsi a VITA?

Certo che sì! Basta emettere un buono sulla piattaforma del ministero del valore dell’abbonamento che si intende acquistare (1 anno carta + digital a 80€ o 1 anno digital a 60€) e inviarci il codice del buono a abbonamenti@vita.it