Famiglia

Grazie alle famiglie adottive

di Cristina Nespoli

Sto scrivendo dall’aeroporto di Parigi in una di quelle interminabili attese per rientrare in Italia quando si va in Africa.

E questo pezzo è per le mie famiglie che ho lasciato a Kinshasa e spero di rivedere presto qui in Italia con i loro bambini.

Andare nei Paesi è sempre un’esperienza positiva, mi riporta alle motivazioni vere ed essenziali del nostro lavoro.

Il momento dell’incontro con i bimbi è sempre emozionante ma dopo due ore sei già alle prese con la quotidianità dell’essere genitori perché i bambini vogliono giocare, mangiare, bere, andare in bagno….
E allora grazie alle mie famiglie.

A quella che ho trovato ed era già là da più di un mese e che ha tenuto testa alla loro bimba bellissima, fiera e caparbia che però non vedeva l’ora di partire.

Grazie alla mamma che mi ha cucito al volo un lenzuolo a sacco da portarmi dietro nel mio viaggio un po’  ‘scomodo’ nell’entroterra congolese.
Grazie al papà che chiamando suo figlio ‘Orzowei’ mi ha fatto morire dal ridere mentre cercavamo in due di contenere la sua vitalità.
Grazie ai papà con i quali condividendo una birra abbiamo riso e messo in comune conoscenze amici esperienze e interessi, compreso il calcio….
E alle mamme con le quali ho condiviso la preoccupazione per il cibo – …. gli italiani… – la salute, il sonno ma anche con loro un sacco di risate.

E ringrazio anche una nota casa di produzione caffè triestina.

Sto giorni interi mangiando quando va bene una volta al giorno quello che c’e’ e mangio antilopi e roditori selvatici, ma sappia signor Andrea che il suo ‘coffee drink’ , che andrebbe bevuto rigorosamente ben freddo, portato in valigia dall’Italia e bevuto a temperatura ambiente a Kinshasa e’ buono lo stesso!

Mi ha salvato la vita! … Ah gli italiani!

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