Cultura
Grazie a Napolitano la prima pubblicità sociale al Quirinale
Nel giorno dell'addio ufficiale, Pubblicità Progresso ricorda un primato del Presidente Napolitano: la prima campagna sociale firmata dal Quirinale. "Io lavoro sicuro" dedicata alla sicurezza sul saluto
di Redazione
C’è un merito della presidenza Napolitano che dalle parti di Pubblicità Progresso è particolarmente sottolineato. Ed è quello che in una nota viene definito un vero e proprio “primato” «riconosciuto anche a livello mondiale»: la prima campagna sociale firmata dal Quirinale insieme alla Fondazione Pubblicità Progresso.
Il riferimento è alla campagna per la prevenzione degli incidenti sul lavoro che “Creative For Good” (il progetto del World Economic Forum che raccoglie le migliori e più performanti campagne sociali del mondo) ha voluto presentare sul suo portale, insieme alla successiva campagna di Pubblicità Progresso a favore della donazione organi.
«La campagna “Iolavorosicuro” ha raggiunto anche un altro primato», commenta Alberto Contri, presidente della Fondazione Pubblicità Progresso, «perché nell’anno successivo l’Istat ha segnalato per la prima volta da inizio secolo una riduzione del trend degli incidenti sul lavoro. Un risultato reso possibile anche da un mezzo molto semplice, oltre a spot, radio, tv e internet: un depliant cartaceo distribuito in milioni di copie tramite l’Inail, con il decalogo della sicurezza tradotte nelle 8 principali lingue dei lavoratori immigrati».
«Il Presidente ha fortemente voluto che si sottolineasse come la sicurezza del lavoro fosse un “Dovere assoluto e un diritto intoccabile”. Per questo la campagna richiamava da un lato le aziende alla loro responsabilità sociale, e dall’altro i lavoratori a usare gli strumenti di protezione. Attraverso la grande sensibilità , attenzione e premura con la quale il Presidente ha seguito l’attività di Pubblicità Progresso in questi anni la comunicazione sociale in Italia ha potuto ulteriormente crescere e raggiungere risultati prima insperati», conclude Contri.
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