Sostenibilità

Grandi opere, manifestazione a Roma

Comitati e associazioni ambientaliste insieme per dire no alla Legge obiettivo

di Redazione

Domani a Roma manifestazione nazionale sulle grandi opere. L’iniziativa è promossa dai comitati No Ponte, No Mose, No Tav, Coordinamento comuni Val di Susa, Conferenza Permanente dei Sindaci della tratta ad AV Verona-Padova e ha le adesioni di: Wwf, Legambiente, Italia Nostra, Campagna Sbilanciamoci, Rete del Nuovo Municipio, Fiom, Carta cantieri sociali, il Manifesto. «Dal Nord al Sud», si legge nella nota congiuta «le grandi opere, di cui il Paese ha bisogno, devono servire a: trasferire le merci dalla strada alla ferrovia e alle navi; creare una rete logistica intermodale; realizzare politiche per la mobilità urbana; razionalizzare i sistemi idrici; prevenire e contrastare il dissesto idrogeologico; risanare e riqualificare i beni culturali, artistici e archeologici; tutelare, valorizzare e promuovere il territorio, il paesaggio e la biodiversità. Dal 2001 al 2005, con il governo Berlusconi, abbiamo vissuto una stagione in cui le politiche governative hanno tentato di imporre scelte infrastrutturali e impiantistiche nel campo dei trasporti, dell?energia e dei rifiuti, contro gli interessi strategici del Paese e contro le comunità locali e i loro rappresentanti che chiedevano semplicemente di poter dire la loro su queste scelte». «Con la Legge Obiettivo e il Primo programma delle infrastrutture strategiche è stato impostato un programma di interventi ?a pioggia?, per la realizzazione di 531 progetti (perlopiù autostrade e linee ferroviarie ad Alta Velocità) e dal costo complessivo di 264 miliardi di euro, che non risponde alle esigenze di mobilità del paese e che costituisce un?ipoteca che graverà sui conti pubblici per i prossimi 20 anni». »Nel programma del Governo Prodi è stato dichiarato il fallimento della Legge Obiettivo, ma non sono stati ancora compiuti atti chiari e univoci per superare le norme e le procedure che da questa derivano e abbandonare il programma delle infrastrutture strategiche». La manifestazione si terrà domani dalle 14.30, da piazza Esedra al Colosseo. Per chiedere: – il superamento della Legge Obiettivo e il congelamento del Primo Programma delle infrastrutture strategiche – l?adeguamento del Piano generale dei Trasporti varato nell?aprile 2001 e la redazione di nuovi Piani e Programmi per l’energia, i rifiuti, il territorio, il paesaggio – una nuova stagione di sicurezza, trasparenza e legalità nel mercato dei lavori pubblici


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