Non profit
Grandi chef e ristoranti uniti contro la fame
Parte il 16 ottobre la prima edizione italiana della campagna di sensibilizzazione e fundraising della ong Azione contro la fame che ha come ambasciatori alcuni dei più famosi cuochi italiani. Fino al 16 dicembre sarà possibile contribuire attivamente alla lotta contro la malnutrizione nel mondo, causa di morte per 3 milioni di bambini, donando due euro in uno degli oltre 150 locali che aderiscono all’iniziativa
Il fior fiore della ristorazione italiana si mobilita contro la fame nel mondo in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione. Parte infatti il 16 ottobre la campagna “Ristoranti contro la fame” che per due mesi vedrà i più prestigiosi chef nazionali coinvolti nell’iniziativa di charity promossa da Azione contro la fame, l’organizzazione umanitaria impegnata nella lotta alla malnutrizione. Nata in Francia nel 1979, è oggi attiva in 47 Paesi del mondo e opera anche in situazioni di emergenza causate da disastri naturali o carenza cronica di cibo.
«Sono quasi 800 milioni le persone che soffrono di fame e tra questi 51 milioni di bambini, 1 su 12, hanno problemi di malnutrizione acuta, causa di morte per 3 milioni di minori che non riescono a raggiungere i 5 anni di vita», ha ricordato Simone Garroni, direttore generale di Azione contro la fame Italia, nel corso della presentazione della campagna, sottolineando: «I numeri sono terribili e le situazioni devastanti, eppure basterebbe poco per contrastare il fenomeno, perché esistono cure salva-vita efficaci e a basso costo, come le bustine con cibo terapeutico già pronto all’uso, che non ha bisogno di essere cotto e non necessita nemmeno di acqua. Ognuna di queste bustine costa solo 25 centesimi e donando 2 euro si può fornire un giorno di cure per far tornare in salute un bambino malnutrito e restituirlo a un futuro di speranza». Azione contro la fame ha introdotto per prima nel 1997 in Ciad questo cibo terapeutico, a cui oggi ha accesso solo il 10% di coloro che hanno problemi di malnutrizione acuta. «Quello che dobbiamo riuscire a fare è consentire al restante 90% di accedere a queste cure. Questo è il nostro obiettivo e lo scopo del nostro lavoro», ha aggiunto Garroni.
La campagna “Ristoranti contro la fame” arriva quest’anno per la prima volta nel nostro Paese, ma viene lanciata contemporaneamente anche in Germania, Canada e Stati Uniti. Fino al 16 dicembre sarà possibile contribuire alla raccolta fondi ai tavoli di uno o più degli oltre 150 ristoranti che hanno aderito all’iniziativa in tutta Italia, scegliendo il proprio piatto preferito.
I clienti potranno donare 2 euro aggiungendoli al conto, mentre i ristoranti promuoveranno la campagna e proporranno un piatto o un menu solidale.
Moltissimi e tutti famosi sono i professionisti dell’alta ristorazione che hanno aderito alla campagna in qualità di “chef ambasciatori”. Ecco l’elenco: Alessio Algherini del Ristorante Alexander; Tommaso Arrigoni e Eros Picco di Innocenti Evasioni; Andrea Aprea del Ristorante VUN al Park Hyatt Milano; Michele Biassoni di IYO; Eugenio Boer del Ristorante Essenza; Cristina Bowerman di Glass Hostaria e Romeo; Daniel Canzian del Ristorante Daniel; Maria Cicorella del Ristorante Pashà; Roberto Conti del Ristorante Trussardi Alla Scala; Pietro D’ Agostino del Ristorante La Capinera; Salvatore de Riso di Sal de Riso Costa d’Amalfi; Felice Lo Basso del Ristorante Unico; Aurora Mazzucchelli del Ristorante Marconi; Christian Milone della Trattoria Zappatori; Giancarlo Morelli del Pomiroeu; Roberto Okabe del Ristorante Finger’s; Andrea Provenzani de Il Liberty; Marco Sacco del Piccolo Lago; Filippo Saporito de La Leggenda dei Frati; Gaetano Simonato di Tano Passami l’Olio; Elio Sironi di Ceresio 7; Angelo Troiani del Ristorante Il Convivio Troiani; Leonardo Vescera de Il Capriccio; Matteo Vigotti del Ristorante Al Peck.
A sintetizzare per tutti il senso dell’iniziativa è stato Andrea Aprea, Executive Chef del Ristorante VUN, Park Hyatt Milan, che ha spiegato così il perché della sua adesione: «Sono una papà e per me è indecente sapere che ancora oggi tanti bambini debbano soffrire la fame. Il cibo dovrebbe essere un diritto di tutti… noi nel nostro piccolo cerchiamo di renderlo possibile».
«Sapere che grazie ad Azione contro la Fame posso con il mio contributo ed il mio lavoro aiutare tanti bambini e tante persone che sono malate e muoiono di fame, mi rende estremamente felice e soprattutto mi fa sentire grande», ha commentato invece Alessio Algherini, Chef del Ristorante Alexander di Milano.
Maria Cicorella, del Ristorante Pachà di Conversano ( Bari) ha aggiunto: «Quando mi hanno proposto di diventare ambasciatrice per questa emozionante iniziativa, mi sono subito sentita onorata di poter essere parte attiva dei #ristoranticontrolafame e potere con il mio impegno dare il mio contributo per una causa nobile e allo stesso tempo affascinante come questa. Sentire di potere dare una mano alla lotta alla malnutrizione, donando una possibilità di riscatto culturale a popoli meno fortunati, mi fa pensare che il cibo a cui mi dedico ogni giorno con passione possa essere ancora più buono».
Alla campagna di Azione contro la fame hanno aderito pro bono anche molti altri partner, tra cui: l’Associazione Professionale Cuochi Italiani, il sito Bacchetteforchette che contribuisce con una donazione propria per ogni piatto venduto, il Brand Events Italy, la Chambre Française de Commerce et d’Industrie en Italie, portavoce della campagna ed Expo2015, che ha dato il suo patrocinio. Coinvolti inoltre i Jeunes Restaurateurs d'Europe, promotore della campagna presso i suoi 84 associati in Italia, il sodalizio Le Soste, presieduto da Claudio Sadler, che ha deciso di sposare la campagna e diffonderla ai suoi 81 membri e l’Unione Ristoranti del Buon Ricordo, che realizzerà uno speciale piatto del buon ricordo, disponibile a novembre per tutti i ristoranti dell’Unione che parteciperanno alla campagna, con una donazione ad Azione contro la Fame per ogni piatto venduto.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.