Economia

Grande successo per la Biodomenica, il biologico resiste alla crisi

Nel 2008 crescono del 6% i consumi di prodotti biologici

di Gabriella Meroni

Anche in tempi di crisi la voglia di biologico non accenna a diminuire. Anzi, a giudicare dalla quantità di persone che hanno affollato 50 piazze della Biodomenica 2008, la campagna promossa da Coldiretti, Associazione Italiana Agricoltura Biologica e Legambiente per portare la bontà dei cibi biologici nelle città italiane. A Roma, Firenze, Napoli, Piacenza, Catanzaro, Potenza, Palermo, Bari, Padova, Isernia, Cagliari, Genova, Torino e in tante altre città, migliaia di produttori biologici hanno incontrato i consumatori appassionati di alimentazione naturale, attirati dalla possibilità di comprare direttamente dai produttori ogni tipo di cibo biologico, dalla verdura fresca, al miele, alle confetture, al pane.

«Siamo impegnati nell’apertura di decine di mercati degli agricoltori per dare anche la possibilità agli 8 italiani su 10 che lo desiderano, secondo un sondaggio Swg, di acquistare prodotti biologici al giusto prezzo», ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini, nel sottolineare che con la leadership conquistata in Europa nella produzione biologica, l’agricoltura italiana può offrire ai consumatori l’opportunità in piu’ di una offerta locale che non deve percorrere lunghe distanze con mezzi inquinanti prima di raggiungere le tavole. Un valore aggiunto che, ha precisato Marini, «occorre sostenere con l’introduzione al più presto del marchio del biologico italiano per consentire ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli in attuazione del nuovo regolamento comunitario».
 
Secondo Andrea Ferrante, Presidente dell’Aiab, «Il successo della Biodomenica conferma che i consumatori non rinunciano al bio, nonostante la difficile congiuntura economica che stiamo vivendo. Questo significa che il cibo biologico è ritenuto un bene essenziale da un numero sempre più crescente di consumatori italiani, allettati dal fatto che ormai la forbice di prezzo tra i prodotti convenzionali e quelli biologici si è notevolmente ridotta, soprattutto nel caso dell’acquisto tramite vendita diretta. Anche per questo – continua Ferrante – sarebbe un peccato che la fiducia conquistata nei consumatori italiani venisse indebolita da un mercato che permette la contaminazione accidentale da Ogm fino allo 0,9 per cento dei prodotti bio, come previsto dal regolamento europeo che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2009. per questo chiediamo ancora una volta al ministro dell’Agricoltura un impegno in questo senso, per rispettare la passione degli italiani per il biologico».

 «Le piazze italiane hanno offerto ai cittadini i sapori e i colori della nostra migliore qualità agricola – ha dichiarato la direttrice generale di Legambiente Rossella Muroni –. La partecipazione alla Biodomenica 2008 conferma quanto sia diffuso ormai l’interesse dei consumatori per i cibi prodotti con metodi meno impattanti, buoni per la salute delle persone e pure per gli equilibri naturali. L’agricoltura biologica infatti risulta altamente significativa nell’ottica della mitigazione del cambiamento climatico attraverso la riduzione delle emissioni di gas di serra, la promozione di tecniche agronomiche a basso impatto energetico e di minor consumo idrico, la gestione diversificata delle colture più strettamente legate alle caratteristiche del territorio di produzione».

E intanto, fa rilevare la Coldiretti, nel 2008 crescono i consumi di prodotti biologici che, in controtendenza nel comparto alimentare, fanno registrare un aumento del 6%. A trainare la crescita del bio ci sono i prodotti ortofrutticoli freschi e trasformati (+18,4), i prodotti per l’infanzia (+17,6) e i lattiero-caseari (+5,7) nel primo semestre che sono stati più recentemente oggetto di scandali alimentari. Non crescono solo gli acquisti familiari nei punti vendita tradizionali ma anche quelli effettuati dal produttore che registrano un aumento del 17 per cento del numero di aziende agricole e agriturismi bio con vendita diretta nel 2008 (+92% tra 2003 e 2008) per un totale di circa 1900 operatori secondo l’anteprima dati BioBank che peraltro evidenzia per lo stesso anno un aumento del 16% delle mense scolastiche bio e del 6% dei pasti bio serviti giornalmente per un totale di 983.000.

Il consumo di prodotti bio, dopo una fase di avvio ristretta e di nicchia, sta conquistando una quota sempre più consistente nella spesa alimentare nelle aree economiche più avanzate del mondo. All’inizio degli anni 2000 il mercato dell’Unione Europea e degli USA era stimato in circa 15 miliardi di euro. Attualmente il principale mercato di prodotti biologici in Europa è la Germania, anche se il trend relativo agli ultimi 5 anni indica la Gran Bretagna come il mercato più dinamico, destinato a diventare il principale mercato di prodotti biologici. 

L’Italia è il primo paese in Europa per superfici e numero di operatori impegnati nell’agricoltura biologica con 50.276 operatori che producono, preparano e commercializzano i prodotti biologici (con un leggero calo rispetto all’anno precedente dell’1,5%), mentre le superfici coltivate su cui viene praticata l’agricoltura biologica registrano un leggero aumento (+0,2% rispetto all’anno precedente) raggiungendo quota 1.150.253 ettari, circa l’8 per cento del totale della superficie agricola utilizzata a livello nazionale, al primo gennaio 2008.


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