Welfare

Granarolo: Sa8000 e aiuto in Africa

La prima spa a fregiarsi del certificato di social accountability che attesta la correttezza della filiera produttiva dal punto di vista dei diritti dei lavoratori. In Africa, costruirà un caseificio

di Giampaolo Cerri

Sarà inaugurato a Njombe, in Tanzania, il caseificio voluto dalla ong Cefa (Comitato europeo per la formazione e l?agricoltura), realizzato con la collaborazione del reparto Malattie Infettive del Sant?Orsola e con il contributo di Granarolo Spa. Ma non è l’unica novità che riguarda il grande consorzio lattiero caseario. Granarolo è infatti la prima società per azioni ad avere conseguito la certificazione Sa8000, che attesta come le produzioni di tutta la filiera siano effettuate nel rispetto pieno dei diritti dei lavoratori. Granarolo, che pubblica da anni un bilancio socioambientale, è al centro di numerose iniziative sociali (Premio Alta qualità) e fa parte dell’associazione di imprese per la promozione della responsabilità sociale Impronta etica, aggiunge così la social accountability al suo carnet. Ma tornando all’iniziativa in Africa, cosa può fare un caseificio contro la piaga devastante dell?Aids che giorno dopo giorno fa strage di bimbi appena nati? ?Molto, anzi moltissimo – spiega il senatore Giovanni Bersani, presidente del Cefa -. Una latteria può garantire alimenti sani, dare lavoro ai genitori, creare condizioni di autosviluppo di significativa portata nelle economie locali. Il latte pastorizzato è vitale non solo per i figli di donne affette da Aids, ma anche per tutti i piccini che non possono fruire dell?allattamento materno. E? uno strumento fondamentale per migliorare l?alimentazione di tutta la popolazione locale e per combattere un?altra piaga, non meno devastante: la diffusione del latte in polvere, che alcune multinazionali continuano a promuovere in Africa nonostante i divieti dell?Organizzazione Mondiale della Sanità?. Il caseificio produrrà latte, formaggi e yogurt per tutta la popolazione del distetto di Njombe. Il progetto prevede la realizzazione di tre centri di raccolta del latte crudo nei villaggi del territorio, un piccolo stabilimento di produzione dotato di tutte le attrezzature necessarie (sala di ricevimento latte, impianto di pastorizzazione e confezionamento, sala per la stagionatura dei formaggi, laboratorio di analisi, celle refrigerate), un punto vendita e la creazione di una piccola rete commerciale. Sono previsti corsi di formazione per il personale locale e attività di assistenza tecnica negli allevamenti, nonché la creazione di un centro gestionale, in forma cooperativa, che avrà il compito di coordinare tutte le attività. Tra queste, il programma specifico di lotta all?Aids in collaborazione con l?ospedale locale che sarà portato avanti con la direzione del professore Francesco Chiodo dell?Università di Bologna. Ad oggi sono stati realizzati gli edifici principali e gli annessi. Il contributo devoluto da Granarolo (25.000 euro) sarà utilizzato per gli interventi edilizi di completamento e l?acquisto di attrezzature.


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