Sostenibilità

Gran Sasso, resta un solo tunnel?

L'Anas starebbe studiando la possibilità di riservare un tunnel ai laboratori e imporre la doppia circolazione nell'altro

di Piergiorgio Greco

In seguito all?incidente del 16 agosto (50 litri di trimetilbenzene dei Laboratori di fisica nucleare finiti nel torrente Mavone) e alle perduranti ed accertate condizioni di insicurezza del sistema “traforo-Laboratori”, l?Anas starebbe studiando l’ipotesi di chiudere al traffico una delle due gallerie sotto il Gran Sasso, e precisamente quella su cui si affacciano i portoni d?acciaio degli stessi Laboratori.

Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Messaggero, la decisione sarebbe stata sollecitata direttamente dal governatore Giovanni Pace e dall?assessore Giorgio De Matteis in una lettera alla Protezione Civile e all?Anas.

La chiusura del tunnel sarebbe un?ipotesi “molto avanzata”, e dettata da “motivi di sicurezza”. Una volta decretata la chiusura della galleria, spiegano all?Anas, l’altro tunnel verrebbe utilizzato nei due sensi di marcia, con esclusione del traffico pesante.

Per il il sindaco dell?Aquila Biagio Tempesta la chiusura della galleria “sarebbe un colpo tremendo per l?economia del capoluogo” e ha polemizzato con chi si oppone al terzo tunnel. Per il presidente della Provincia di Pescara, Pino De Dominicis, “è importante la sicurezza dei Laboratori, ed è importante evitare opere di grave impatto ambientale come la terza galleria”.

Il governatore, Giovanni Pace: “Credo che l’Anas stia agendo di concerto con la Protezione civile. Ricordo che mesi fa il direttore generale della Protezione civile, Bertolaso, non appariva tranquillo dopo un sopralluogo sul Gran Sasso per verificarne le condizioni di sicurezza, indebolite oltre misura dalla fruizione contemporanea delle strutture scientifiche e dell’autostrada”.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.