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Gran Bretagna: stop alle adozioni via internet
Dopo la vicenda delle gemelline adottate in rete il governo Blair cambierà la legge sulle adozioni. A rischio i siti che propongono bambini da adottare
Il governo inglese ha deciso di accelerare il progetto di legge che riforma le leggi in materia di adozione internazionale, e sta pensando in queste ore a provvedimenti ancora più drastici, come la chiusura dei siti internet dedicati all’adozione che propongano le fotografie dei bambini (ma solo se i provider hanno sede nel Regno Unito). La decisione è stata presa in seguito al caso delle due piccole gemelle affidate a una coppia britannica che ha detto di non sapere che le bambine erano già state affidate a una coppia americana. L’affidamento delle bambine, le gemelline Belinda e Kimberley, era avvenuto via Internet.
La nuova normativa, che si prevede debba entrare in vigore il prossimo aprile, stabilisce che i genitori che adottano bambini all’estero senza l’approvazione legale rischiano fino a 3 mesi di prigione e una multa pari a 600 sterline (circa 1.800.000 lire).
Il segretario alla Sanità Alan Milburn ha dichiarato che “l’adozione è un servizio per i bambini e non per gli adulti. Vogliamo che più bambini siano adottati, perciò stiamo riformando il sistema cercando di eliminare gli ostacoli che finora i genitori hanno dovuto superare. Ma nel fare questo viene comunque prima l’interesse dei bambini, che devono essere protetti, per esempio da predatori pedofili”.
Belinda e Kimberley, diventate “le gemelline di Internet”, sono state affidate a Alan e Judith Kilshaw dietro il pagamento di 12 mila dollari (circa 24 milioni di lire) a un’agenzia di adozioni con sede in California. Gli americani Richard e Vickie Allen hanno contestato questo affidamento affermando di aver adottato per primi le due gemelline. Attualmente le due bimbe sono state date in custodia ai servizi sociali. Domani ci sarà la prima udienza per la richiesta di tutela avanzata dai coniugi inglesi.
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