Welfare

Gran Bretagna: sessantenni felici di lavorare, trentenni no

Lo dice uno studio di Employers Forum on Age, un gruppo britannico che si occupa di questioni relative all’età sul posto di lavoro.

di Redazione

Lungi dall?aspettare con ansia il meritato riposo della pensione, gli ultrasessantenni sono felici di lavorare. Il lavoro pesa invece alla generazione dei trentenni, che, pur essendo spesso al picco delle loro carriera, farebbero di tutto per poter avere orari flessibili e maggior tempo libero a disposizione. A sconvolgere gli stereotipi del lavoratore trentenne dinamico e pieno di energie e del sessantenne stanco, che guarda ormai solo alla pensione, è uno studio di un gruppo britannico che si occupa di questioni relative all?età sul posto di lavoro, Employers Forum on Age. Secondo la ricerca, basata su interviste con 1600 lavoratori, il lavoro è amato dal 93% degli ultrassessantenni, la percentuale più alta per qualsiasi gruppo di età, e soltanto dal 53% dei trentenni. Lo studio spiega che i trentenni vogliono ridurre gli impegni di lavoro perché trovano difficile e stressante destreggiarsi tra lunghi orari di lavoro (spesso 40- 50 ore settimanali) e le necessità delle loro giovani famiglie. Invece il 30% delle persone tra i 50 e i 60 anni sarebbe ben contento di continuare a lavorare fino a 70 anni, cioé oltre l?etaà pensionabile. Tale opzione è però considerata soltanto dal 17% dei trentenni, la percentuale più bassa di tutti i gruppi d?età.


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