Politica

Governo vara Ddl per prevenzione violenza su donne e minori

''Il governo si impegna con una forte iniziativa politica e culturale sul fronte della prevenzione e del contrasto della violenza in famiglia'', commenta il ministro per le Politiche della famigli

di Redazione

”Il governo si impegna con una forte iniziativa politica e culturale sul fronte della prevenzione e del contrasto della violenza in famiglia”. Lo ha detto il ministro per le Politiche della famiglia Rosy Bindi alla presentazione del disegno di legge appena varato dal consiglio dei ministri che prevede misure di sensibilizzazione e prevenzione e repressione dei delitti contro la persona e nell’ambito della famiglia, per l’orientamento sessuale, l’identita’ di genere ed ogni altra causa di discriminazione. Tra le novita’ introdotte dal ddl, la creazione di un nuovo reato, l’adescamento di minorenni, un innalzamento dei livelli essenziali delle prestazioni socio assistenziali, maggiori tutele per gli anziani soli. ”In famiglia – ha sottolineato il ministro – si consuma il maggior numero di soprusi economici, di ricatti psicologici, di percosse e molestie, di violenze sessuali. Tante facce di una violenza in gran parte sommersa, subita in silenzio presente in tutti i ceti sociali. E’ una violenza particolarmente odiosa perche’ si consuma in un contesto in cui dovrebbero prevalere fiducia, rispetto, amicizia, lealta’ reciproche. Sentiamo la responsabilita’ di non chiudere piu’ gli occhi di fronte a questa realta’, di rompere il cerchio dell’indifferenza e della rimozione che troppo spesso accompagna questo tipo di violenze” ”Il nostro impegno -ha spiegato Bindi – e’ rivolto a sostenere tutte le componenti del nucleo familiare, anche se e’ ben noto che le donne, le mogli, le figlie, le madri, insieme agli anziani sono le vittime principali di abusi e maltrattamenti, di nuove forme di abbandono. L’approccio e’ quello di dare forte impulso alla prevenzione e al sostegno alle vittime ma anche agli autori delle violenze”.
”La famiglia -ha sostenuto Rosy Bindi- va circondata di supporti e da una rete di servizi qualificati: andranno rafforzati i centri di aiuto e di solidarieta’ e i consultori devono diventare davvero punti di ascolto e riferimento, in cui le famiglie possano essere sostenute e accompagnate nel difficile percorso di vincere la paura e la solitudine. Questo sostegno e’ organizzato nel Livelli essenziali delle prestazioni socio assistenziali in favore delle famiglie in cui si consuma la violenza. E’ una grande novita’. Testimonia l’impegno a realizzare un vero e proprio sistema di prevenzione della violenza, articolato nel territorio, che incrocia le diverse competenze e che si sviluppa sul piano sia dell’educazione e della cultura che dell’organizzazione dei servizi specializzati, pubblici e privati, chiamati a fornire le risposte piu’ adeguate alle diverse forme di abuso, maltrattamento e violenza”. ”Servizi a portata di mano, vicini alle famiglie e alle persone, in grado di offrire risposte qualificate di specialisti e operatori sociali e garantire cosi’ un’assistenza continuativa -ha spiegato- Non basta inasprire le pene, migliorare le leggi, assicurare piena giustizia alle vittime. C’e’ bisogno di un grande lavoro politico e culturale che vada oltre la repressione. E’ necessaria una attenzione piu’ intensa e capillare, capace di intercettare il malessere e la fatica quotidiana, le crisi di tante famiglie, sapendo che la stragrande maggioranza di famiglie non sono comunque una prigione di violenti”. Nel Ddl, ha sottolineato il ministro, ”c’e’ un forte valorizzazione di tutte le realta’, pubbliche e private- la scuola, il Ssn, le amministrazioni comunali, associazioni di volontariato familiare, centri antiviolenza e di aiuto alle donne, gli specialisti, i mezzi di comunicazione. Tutti saranno coinvolti in un grande progetto culturale e politico per rafforzare e innovare gli strumenti della prevenzione della violenza e del sostegno alle vittime: dalle campagne informative e di sensibilizzazione alla qualificazione dei consultori e dei servizi sociali”.


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