Cultura

Governo richiederà osservatori Onu in difesa cristiani

L'impegno è contenuto in una risoluzione votata da tutti i capigruppo della maggioranza

di Gabriella Meroni

Una risoluzione parlamentare firmata oggi da tutti i capigruppo della maggioranza impegna il governo Berlusconi ad una iniziativa a difesa delle minoranze cristiane nei Paesi islamici, anche attraverso la richiesta di osservatori Onu.

Il testo, per decisione del presidente della Camera Pier Ferdinando Casini che lo ha ritenuto ”molto importante” ma ”non pertinente” con il voto odierno sulla partecipazione militare dell’Italia alle operazioni antiterrorismo, non andra’ in votazione oggi in aula come avrebbe voluto la Cdl. Sara’ invece, come assicurato dallo stesso Casini, al piu’ presto discusso ed esaminato in commissione Esteri. La risoluzione, firmata fra gli altri dai capigruppo di Fi, An, Lega e Ccd-Cdu Vito, La Russa, Ce’, Volonte’, impegna il governo ”a promuovere una netta presa di coscienza ed un atto di pubblica condanna da parte della comunita’ internazionale, nei confronti del perpetrarsi della violazione della liberta’ di culto”. Con esplicito riferimento alle ”continue violenze, ghettizzazioni, restrizioni della liberta’ fino a veri e propri massacri” che si registrano dopo l’11 settembre ”in molti Paesi islamici” (dal Sudan, alla Nigeria, al Pakistan) in ”danno alle minoranze di confessione cristiana”.

La risoluzione impegna anche il nostro governo a ”farsi portavoce del problema delle minoranze cristiane e religiose, in occasione dell”Event’ delle Nazioni Unite dal 10 al 16 novembre a New York, indetto allo scopo di verificare in maniera organico lo stato di attuazione dei trattati multilaterali contro il terrorismo, affinche’ nella strategia globale non passi in secondo piano la reale condizione delle popolazioni coinvolte”. Ed, altresi’ chiede un’iniziativa del governo Berlusconi per ”l’invio nei Paesi in questione di osservatori da parte della Commissione Onu sui diritti umani” per ”un interessamento mirato alle condizioni dell minoranze cristiane”.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.