Politica
Governo: pronto a tagliare 8 miliardi alla scuola
In 4 anni via 150.000 professori e 47.000 Ata: risparmiati 8 miliardi
di Redazione
Il mondo della scuola è in fibrillazione: nel periodo 2009-2013 il governo, in base a quanto indicato nella bozza del decreto-legge collegato al Dpef, intende tagliare all’istruzione quasi 8 miliardi in quattro anni. Un obiettivo da raggiungere attraverso una serie di manovre che vanno dalla riduzione di 100 mila cattedre, a quella del 17% del persone Ata (che rappresenterebbe la cancellazione di oltre 40.000 posti di lavoro come assistenti, tecnici ed ausiliari), alla revisione ed all’accorpamento delle materie d’insegnamento.
Se il piano dovesse andare in porto il sistema nazionale di istruzione, il più vasto della pubblica amministrazione, si ritroverebbe con il 20% dell’intera forza lavoro in meno. Anche perché i tagli al personale si andrebbero ad aggiungere a quelli approvati dall’ultimo governo Prodi e che già da settembre prevedono l’annullamento di 11.000 posti di lavoro (in larga parte docenti) ed altrettanti per due anni. Il progetto di recupero della spesa scolastica complessiva – che ad oggi è usata per oltre il 90% per gli stipendi di circa un milione e centomila dipendenti – prevede anche il “dimagrimento” dei piani di studio, dei quadri orari (soprattutto alle superiori), dell’innalzamento del numero di alunni per classe, fino al possibile ritorno del maestro unico alle elementari. Questi i risparmi di spesa previsti: complessivamente, nei quattro anni, le economie da centrare dovranno essere non inferiori a 7.832 milioni di euroro: 456 nel 2009, 1.650 nel 2010, 2.538 nel 2011 e 3.188 dal 2012.
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