Politica

Governo: Prodi incassa sì di Andreotti e Cossiga

Sono consensi preziosi al Senato

di Redazione

“Mi pare che in questo momento non ci sia un alternativa gia’ pronta per dire che e’ necessario mandare in pensione il governo attuale. E’ per questo che domani votero’ a favore di Prodi”. Cosi’ il senatore a vita Giulio Andreotti ai microfoni di ‘Radio citta’ futura’. Rispetto poi all’ipotesi di un governo istituzionale, Andreotti spiega: ”Credo che questo porterebbe forse piu’ una difficolta’ operativa che non il superamento di quello che oggi ha un certo sapore di disagio che certamente c’e”’. ”Dall’aria che si respira in questi giorni a palazzo Madama -ha concluso Andreotti- non vedo nessun temporale in vista per Prodi. Sono pronto a scommettere sulla tenuta di questa maggioranza”.

Il governo incassa il sì anche di Francesco Cossiga. “Votero’ la fiducia a questo governo. Ma sia chiaro che sara’ l’ultima volta”. Lo annuncia il presidente emerito Francesco Cossiga in una intervista al ‘Corriere della sera’. “Il mio giudizio su questo governo non e’ affatto positivo”, spiega Cossiga che votera’ si’ “perche’ non vedo alternative valide, a parte un governo di larghe intese”. Sul fatto se Prodi passera’ al Senato, Cossiga dice: “Non ne sono sicuro, ma credo proprio di si’. Perche’ e’ chiaro che sta per scoppiare un’epidemia di prostatite tra i senatori di Forza Italia”; “sono stato colpiti da un virus difficile da debellare perche’ e’ mutante. E’ il virus Walter Veltronellum, che li fara’ uscire dall’aula al momento del voto. E che rischia di non colpire solo loro”, aggiunge Cossiga invitando poi a fare “molta attenzione al discorso di Francesco D’Onofrio”, dell’Udc. In caso di sconfitta di Prodi, pero’, Cossiga dice che “bisogna andare subito a elezioni. Anche con questa legge elettorale”.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.