Politica

GOVERNO. La pagella del WWF al decreto anticrisi

Bene il ritorno degli sgravi fiscali per l'efficienza energetica. Male su grandi opere e autostrade. Di seguito il comunicato dell'associazione

di Redazione

Grazie alla critica unanime sulla tentata liquidazione dello sgravio fiscale del  55% per gli interventi per migliorare gli standard sull’efficienza energetica, bisogna dare atto alla maggioranza che alla fine si è avuto un miglioramento delle norme originarie proposte al Parlamento, confermando la valenza economica e ambientale di questa importante misura. In altri casi però, l’abuso della decretazione d’urgenza nuoce, oltre che all’equilibrio tra poteri democratici, all’ambiente. E’ per questo che il WWF Italia chiede che in Senato: 1. siano modificate le norme del decreto anticrisi riguardanti il finanziamento delle grandi opere attraverso la raccolta postale, che mette a rischio il risparmio di milioni di italiani; 2. sia abbandonata l’idea di procedere in conferenza di servizi all’approvazione di progetti promossi dallo Stato senza tener in alcun conto la volontà degli enti locali, 3. a fronte di un blocco dei pedaggi delle autostrade valido per soli quattro mesi, non si dia carta bianca alle ultragarantite concessionarie autostradali per aumentare automaticamente le tariffe in futuro senza alcun controllo.

DETRAZIONI DEL 55% PER L’EFFICIENZA ENERGETICA ↑OK
Gli emendamenti introdotti, dalle commissioni Bilancio e Finanza della Camera all’articolo 29 del decreto 185, a seguito delle proteste venute da ogni parte (in primis da Confindustria) riportano le detrazioni fiscali del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, ripristinando nella sostanza  il buono impianto delle leggi finanziarie del 2007 e 2008. Il WWF Italia – che ha contribuito anche con una petizione on line a sensibilizzare i cittadini – accoglie con favore il fatto che: sia stata eliminata la procedura del “silenzio-diniego” da parte dell’Agenzia delle Entrate per le istanze che documentavano le spese sostenute nel 2008; sia stata ripristinata l’automaticità della detrazione, senza tetti di spesa; sia stato stabilito che le spese sostenute nel 2009 e 2010 potranno essere detratte in cinque anni, mentre per quelle sostenute nel 2008 resta valido quanto previsto dalla legge finanziaria 2008 che permette di scegliere di dilazionare la detrazione fra tre e dieci anni.

CASSA DEPOSITI E PRESTITI E GRANDI OPERE ↓KO
Con disposizioni contenute in due semplici commi dell’art. 22 si consente al Governo di  aprire il forziere della Cassa  Depositi e Prestiti SpA e attingere così da risparmio postale le risorse per gli investimenti a  rischio delle grandi opere (il cui costo complessivo è salito, senza un adeguato controllo da parte dello Stato, da 125,8 miliardi ai 305 miliardi di euro dell’aprile 2007), promosse dallo Stato, dalle Regioni o da qualsiasi altro ente pubblico. Fino a ieri le grandi la CDP SpA poteva finanziare le grandi opere, solo grazie all’emissione di obbligazioni non garantite dallo Stato, mentre con la nuova norma del decreto anticrisi il Governo può attingere direttamente risorse dalla raccolta postale (valutata in 190 miliardi di euro), garantita dallo Stato composta dai libretti di risparmio e dagli investimenti in buoni fruttiferi postali di milioni di risparmiatori. Il WWF Italia ha chiesto alla Camera e lo ribadirà al Senato che tale delicata materia non può essere risolta in un editto contenuto in due lapidarie disposizioni, ma venga stralciata dal decreto anticrisi e trattata in un apposito disegno di legge.

ENTI LOCALI E OPERE DI INTERESSE STATALE ↓KO
Con un emendamento introdotto dalle Commissioni riunite Bilancio e Tesoro (V) e Finanze (VI) della Camera dei Deputati è stato aggiunto all’art. 20 il comma 10-bis che modifica i meccanismi autorizzativi della conferenza dei servizi sui progetti di opere di interesse statale, consentendo, a giudizio del WWF Italia, al Governo, d’intesa con la Regione interessata di. a) arrivare ad una decisione conclusiva che ricomprende ogni autorizzazione pur in assenza di una posizione univoca espressa dai soggetti partecipanti alla conferenza dei servizi; b) valutare arbitrariamente quale siano le posizioni ritenute prevalenti e non tenendo in alcun conto l’eventuale dissenso espresso dagli enti minori, cioè gli enti locali. Il WWF Italia ha rilevato che questa norma rischia di andare in contrasto con le istanze federaliste e con gli arti 5 e 18 della Costituzione che tutelano le autonomie locali, e che ben altra cosa sarebbe prevedere una CDS che assuma una decisione a maggioranza.

ADEGUAMENTO TARIFFE AUTOSTRADALI ↓KO
Prendendo in esame quanto stabilito all’art. 3, che prevede il blocco degli aumenti dei pedaggi autostradali sino all’aprile 2008, non si è tenuto conto  che a fronte di una legittima richiesta dello Stato ai privati, dovuta al gravissimo stato di crisi, sono stati fatti ancora una volta “regali” ai concessionari autostradali. Si stabilisce, infatti, che le società concessionarie che ne facciano richiesta possono concordare con il concedente (ANAS SpA) una formula semplificata del sistema di adeguamento annuale delle tariffe di pedaggio basata su di una percentuale fissa, per l’intera durata della convenzione. Rendendo così inutile qualsiasi controllo periodico da parte del Governo e di ANAS SpA sugli impegni assunti dalle concessionarie in materia di investimenti e quindi di verifica sulla necessità e congruità degli eventuali aumenti tariffari che potranno essere effettuati dopo il 30 aprile 2009. Il WWF Italia ha chiesto di eliminare dal dl anticrisi tutte i “regali” dati ancora una volta alle concessionarie, a fronte di un blocco dei costi dei pedaggi assolutamente giustificato.


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