Politica

Governo, firmato l’accordo

Robert Mugabe e Morgan Tsvangirai daranno vita a un governo di unità nazionale

di Redazione

Nascerà un governo di unità nazionale. Dopo le discusse elezioni di marzo, le accuse di brogli e le violenze che ne sono seguite, ad Harare i due principali protagonisti della scena politica dello Zimbabwe, Robert Mugabe e Morgan Tsvangirai, hanno siglato un accordo per un governo di unità nazionale.

L’accordo tra il presidente, alla guida del paese dal giorno dell’indipendenza nel 1980, e il primo ministro, segna formalmente la fine della crisi scoppiata dopo le elezioni. In base all’accordo, raggiunto grazie alla mediazione del presidente sudafricano Thabo Mbeki, Mugabe resta presidente del Paese e capo del governo, mentre il leader dell’opposizione, Morgan Tsvangirai, diventa primo ministro e presiederà un consiglio di gabinetto ristretto. Al primo spetterà la guida delle forze armate, al secondo dovranno rispondere le forze di polizia.

Ma alcuni disordini hanno accompagnato la firma dell’accordo. All’esterno del palazzo dei congressi dove si è svolta la cerimonia della firma migliaia di sostenitori dei due fronti si sono scontrati fra loro con lanci di pietre e di oggetti, riferisce l’agenzia Apbs.

L’Ue ad Harare: ora bisogna sbloccare gli aiuti umanitari

L’Unione europea, dopo l’annuncio dell’accordo, ha chiesto che siano «immediatamente rimosse tutte le restrizioni imposte alla consegna di aiuti umanitari e allo svolgersi di attività umanitarie da parte di organizzazioni non governative». «Il Consiglio – conclude la nota – esaminerà lo sviluppo della situazione nel suo prossimo incontro di ottobre», durante il quale potrebbe essere decisa una riduzione o sospensione dell sanzioni

L’origine della crisi

Alle elezioni presidenziali avvenute il 29 marzo in Zimbabwe, i cui risultati sono stati contestati dall’opposizione, sono seguite violenze in tutto il Paese. Il 24 giugno Morgan Tsvangirai, leader del Movimento per il cambiamento democratico, si è ritirato dal ballotaggio per le presidenziali, spiegando di non poter chiedere ai suoi sostenitori di «rischiare la vita» votando per lui. Dopo il ritiro dell’avversario politico, Mugabe, da 28 anni al potere, si è di nuovo proclamato presidente dello Zimbabwe. Il Sudafrica in questi mesi ha fatto da mediatore intavolando trattative con i due esponenti politici fino ad arrivare all’accordo di oggi.

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