Politica

GOVERNO. Ecco il pacchetto welfare approvato dal CdM

Ecco le misure approvate dal Consiglio dei ministri di venerdì 26 giugno

di Redazione

Ecco le misure di welfare approvate dal CdM di venerdì scorso così come sono illustrate da un comunicato del Ministero del Lavoro:

1) Rientro anticipato dei lavoratori cassintegrati
I lavoratori in cassa integrazione possono essere impiegati dall’impresa di appartenenza in progetti di formazione o riqualificazione che possono includere attività produttiva connessa all’apprendimento. L’inserimento  del lavoratore nelle attività del progetto può avvenire sulla base di uno specifico accordo tra le parti sociali stipulato presso il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali. I lavoratori che rientrano in attività continuano a percepire il trattamento di cassa integrazione (80 per cento dello stipendio). E a questo si aggiunge a carico dell’impresa la differenza rispetto alla retribuzione intera.

2) Erogazione anticipata in un’unica soluzione dei sussidi per finalità di auto-impiego
I lavoratori destinatari di sostegni al reddito (cassa integrazione, mobilità e così via), che intendono costituirsi in cooperativa o avviare un’attività di lavoro autonomo, possono chiedere l’erogazione anticipata in un’unica soluzione dell’ammontare non goduto dei sussidi.

3) Rafforzamento dei contratti di solidarietà
Il trattamento di integrazione salariale previsto nel caso di ricorso ai contratti di solidarietà è aumentato dal 60 all’80 per cento della retribuzione.

Gli incentivi indicati si aggiungono a quelli già introdotti precedentemente dal Governo.
4) Assunzione agevolata dei percettori di forme di sostegno al reddito
Le imprese che assumono lavoratori destinatari di forme di sostegno al reddito (cassa integrazione, mobilità e così via) hanno diritto a ottenere incentivi pari all’ammontare del sussidio non goduto del lavoratori assunto.
5) Possibilità per i lavoratori cassintegrati di lavori brevi pagati attraverso i voucher
I lavoratori cassintegrati possono svolgere lavori occasionali di tipo accessorio pagati attraverso il sistema dei buoni lavoro nel limite di 3 mila euro l’anno.

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