Politica

Governo: ecco cosa ha detto Prodi alla Camera

«Abbiamo assunto impegni che possiamo rispettare»

di Redazione

Il governo non ha lasciato solo Clemente Mastella. Ne’ come uomo ne’ come ministro. Anzi, la relazione sulla Giustizia consegnata dall’ex guardasigilli al Parlamento ”costituisce in ogni sua parte la posizione del governo”. Un governo pero’ non si manda a casa ”con le agenzie di stampa e nemmeno con i dibattiti in tv”, ma ”e’ in Parlamento, e solo in Parlamento, che si decidono le sorti di un governo”. Romano Prodi prende la parola in aula a Montecitorio per chiedere la fiducia alla Camera. Quasi mezz’ora di intervento, piu’ volte interrotto per le intemperanze dell’opposizione, per rinnovare la ”solidarieta”’ al leader dell’Udeur, ma soprattutto per rivendicare ”con orgoglio” i meriti del suo governo. Un governo che, per rispettare gli impegni presi, ha bisogno di continuita’. Il premier chiede agli alleati di rispettare il patto di legislatura siglato e guarda con fiducia al futuro. Prodi lancia un appello ai parlamentari: ”Ci aspettano progetti importanti, che responsabilmente abbiamo avviato senza pensare che soluzioni episodiche potessero metterli in forse. Abbiamo assunto impegni che possiamo rispettare. Domani in quest’aula, il presidente della Repubblica celebrera’ il 60esimo anniversario della carta fondante della nostra democrazia. Mai come oggi siamo chiamati a dimostrare fedelta’ e rispetto per la nostra Costituzione. E alla costituzione mi richiamo per chiedere a voi, e in seguito ai senatori, di esprimere un voto di fiducia sulle dichiarazioni che avete ascoltato”. ”Intervengo in quest’aula a seguito della crisi che si e’ venuta a creare nella maggioranza a seguito della decisione dell’Udeur di lasciare la maggioranza”, esordisce il presidente del Consiglio che dedica una lunga parte dell’intervento al ‘caso Mastella’. Una decisione sulla quale ”ha influito la vicenda giudiziaria che lo ha investito sul piano personale e politico, episodio sul quale io ho espresso piena solidarieta’ a nome del governo, piu’ volte rinnovata. Mastella -scandisce Prodi- non e’ stato lasciato solo, ne’ come politico ne’ come ministro ne’ tantomeno come uomo”.

Il premier non si sottrae all’analisi della situazione della giustizia. ”I giudici sono i primi a sottoporsi con lealta’ e, lasciatemelo dire, con purezza di cuori e serenita’ di intenti al rispetto pieno della legge”, sottolinea Prodi ribadendo il ”sincero apprezzamento a Mastella per il lavoro fatto come ministro”. In questo anno e mezzo al governo ci sono ”importanti interventi” di cui c’e’ ampia traccia nella relazione ”ricca di dati, ma anche di problemi e interrogativi, di riflessioni critiche”. Una relazione che ”riflette con rigore luci e ombre della giustizia italiana, una relazione che chiede un eccezionale impegno alla classe politica e al Parlamento. Una relazione -sottolinea ancora Prodi- che costituisce in ogni sua parte la posizione del governo”. Non nasconde, Prodi, le ”tensioni” tra politica e magistratura, amplificate dalla ”crisi di fiducia” della classe politica. E ricorda che la ”magistratura ha il compito del controllo di legalita”’, ma la ”responsabilita’ e’ e resta di tipo politico”. E ”l’autonomia e l’indipendenza dell’ordine giudiziario hanno come presupposto l’imparzialita”’. Dopo aver in modo sommario affrontato il tema della giustizia, Prodi torna alla situazione politica. ”Dopo le dichiarazioni di Mastella, per il rispetto che nutro per il Parlamento e per abbreviare i tempi della crisi, ho deciso di presentarmi immediatamente”, perche’ e’ in Parlamento che il governo ha la sua legittimita’ ed ”e’ in Parlamento che si deve avere la fiducia”. ”In un paese legato allo stato di diritto -sottolinea Prodi- non sono le agenzie di stampa e neppure i dibattiti televisivi che determinano le sorti di un governo, siete voi colleghi deputati che dovete decidere e assumere pubblicamente le responsablita’ per cui siete stati eletti. E’ in Parlamento e solo in Parlamento -insiste- che si decidono le sorti di un governo”.

”Questo e’ un governo -continua il presidente del Consiglio- nato su un patto di legislatura, sottoscritto da tutti i partiti dell’Unione, che si era ripromesso di durare per l’intero arco della legislatura. Un governo che ha avuto mandato di guidare il paese per cinque anni, dopo una vittoria elettorale tanto difficile quanto attesa dalla maggioranza degli italiani. E’ un governo -rivendica con orgoglio Prodi- che ha saputo rimettere in piedi il paese e gli ha permesso si riprendere il cammino, facendolo uscire dalle emergenze”. Il premier ricorda che ”da due anni la nostra crescita si attesta sui livelli massimi dell’ultimo decennio” e adesso ”abbiamo cominciato, in modo onesto e responsabile, a redistribuire le risorse”. Un governo che ”ha riconquistato la fiducia in Europa, come proprio ieri sera -ricorda il premier tra le proteste del centrodestra- ha esplicitamente certificato il commissario Almunia”. Un governo che ”con la sua politica estera e di sicurezza ha saputo riconquistare all’Italia il posto che gli spetta nello scenario internazionale, che ha saputo chiudere senza sbavature l’avventura in Iraq, che ha guidato il processo che ha portato alla missione in Libano ed e’ presente ovunque la pace e’ in pericolo”. Non solo. Prodi ricorda anche i risultati nella lotta ”alla criminalita’ organizzata” e la battaglia per ”condannare la pena di morte” nel mondo. E questo, scandisce ancora, ”e’ un governo che ha cominciato a far pagare le tasse a chi non lo faceva”. E ancora: ”Ha combattuto la precarieta’, battuto la disoccupazione, lottato contro le ingiustizie sociali. Un governo che ha saputo cogliere i frutti del suo lavoro e, sono certo, continuera’ a farlo”.

Un governo, prosegue il premier, che ”ha creduto e crede nell’ambiente e nella sua tutela, non con politiche cieche e immobiliste, ma nella consapevolezza che investendo sull’ambiente si investe sul futuro. E anche sulla questione dei rifiuti, non abbiamo scaricato su altri responsabilita’ storiche, ed era facile farlo. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo cominciato ad affrontare il problema”, sostiene Prodi scatenando le risposte chiassose dell’opposizione. ”Questa e’ la sintesi del lavoro che presento con orgoglio al Parlamento. Con questi risultati, ci apprestiamo ad affrontare questo delicato momento: le priorita’ sono riforme, efficienza ed equita’. Ci vogliono coerenza e coraggio, continuita’ d’azione, soprattutto in un momento in cui l’economia mondiale” soffre. ”Dopo i sacrifici della prima finanziaria, determinati dalla gestione dissennata di chi ci ha preceduti, con la finanziaria 2008 e l’accordo per il welfare, siamo pronti a diminuire le tasse ed aumentare i redditi dei lavoratori, garantendo anche un aumento di produttività”. ”Ci aspettano progetti importanti, che responsabilmente abbiamo avviato senza pensare che soluzioni episodiche potessero metterli in forse. Abbiamo assunto impegni che possiamo rispettare”, assicura Prodi. ”Domani proprio in quest’aula, il presidente della Repubblica celebrera’ il 60esimo anniversario della carta fondante della nostra democrazia. Mai come oggi siamo chiamati a dimostrare fedelta’ e rispetto per la nostra Costituzione. Alla Costituzione mi richiamo -conclude Prodi- per chiedere a voi, e in seguito ai senatori, di esprimere un voto di fiducia sulle dichiarazioni che avete ascoltato”.

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