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Governo battuto dai Lord sulla riforma del welfare

Molti franchi tiratori hanno affossato il primo pacchetto di misure taglia-sussidi. Ora il duello continua alla Camera Bassa

di Gabriella Meroni

Prima secca sconfitta del governo Cameron sulla riforma del welfare, un pacchetto di misure (Welfare Reform Bill) la cui prima tranche ha iniziato il cammino parlamentare dalla Camera dei Lord. Ieri 23 gennaio i Lord hanno corretto il decreto del governo che prevedeva di fissare a 26mila sterline l’anno il limite massimo di sussidi (di vario genere) che una famiglia può ottenere dallo Stato, approvando un emendamento che stabilisce di poter arrivare fino a 50mila sterline nel caso la famiglia abbia diritto a sussidi per i bambini.

Il governo ha immediatamente replicato annunciato di voler <<ribaltare>> il provvedimento, ora atteso alla Camera dei Comuni in quello che si preannuncia un “ping pong” tra i due rami del Parlamento. A far cadere il decreto sono stati ben 26 franchi tiratori, Lord che appartengono alla maggioranza ma che hanno votato contro. Tra loro spicca Lord Ashdown, che come presidente dell’Unicef Gran Bretagna ha spiegato il suo no dicendo semplicemente: <<Il decreto non è giusto>>. Tra gli altri Lord ribelli si segnala anche il vescovo anglicano di Leeds, il reverendo  John Packer.

Il tetto delle 26mila sterine l’anno che il governo vorrebbe introdurre si applicherebbe a tutti i tipi di sussidi, da quello di disoccupazione al reddito minimo, compreso il cosiddetto “Child benefit”, un ulteriore aiuto economico che viene erogato a tutti i richiedenti che ne fanno richiesta, indipendentemente dal reddito. Ma per le famiglie numerose a basso reddito l’introduzione del tetto significherebbe di fatto la perdita del child benefit per un figlio o più, una volta che gli altri sussidi avessero totalizzato il limite delle 26mila sterline. <<Non si può imporre lo stesso limite a una famiglia con figli e a una che non ne ha>>, ha sottolineato il vescovo. <<Il child benefit è una efficace misura di equità>>.

La Bbc si diverte a fare i conti: le 13.400 famiglie a basso reddito che in gran Bretagna hanno tre figli ottengono dagli attuali benefici economici (comprese le esenzioni ficali) oltre 670 sterline la settimana, quindi con le nuove regole perderebbero 170 sterline la settimana = 8.160 sterline l’anno; ci sono però nel paese anche 190 famiglie con dieci figli: per loro la perdita sarebbe di 700 sterline la settimana = 33.600 sterine in meno l’anno. Una vera mazzata.

La tesi del governo è che il tetto ai sussidi consente semplicemente di mantenere gli aiuti statali entro il limiti del reddito medio annuo da lavoro, che in Gran Bretagna ammonta a 500 sterline nette la settimana – 24mila l’anno. Senza applicare tale limite anche al child benefit, ha calcolato il ministro del Lavoro  Iain Duncan Smith, le famiglie più numerose potrebbero tranquillamente arrivare a 50mila sterline di sussidi l’anno, e per il ministro <<non ha senso fissare un tetto che chiunque, lavorando, farebbe fatica a raggiungere>>.



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