Famiglia

Goodbye Mr. Bellow

Il romanziere e drammaturgo americano Saul Bellow e' morto all'eta' di 89 anni. Lo ha annunciato il suo editore, a New York. Vinse il premio Nobel per la letteratura nel 1976

di Giulio Leben

“Gli Stati Uniti sono un enorme Paese dei balocchi abitato da bambini viziati che si illudono di poter continuare a giocare per sempre. Più del terrorismo, il vero pericolo per la nostra società e democrazia, oggi, è questa apatia e qualunquismo generalizzati”. A pronunciare queste parole, all’indomani dell’11 settembre, è stato proprio Saul Bellow, intervistato da Alessandra Farkas sul Corriere della Sera. A rimarcare inoltre l’attenzione e il legame indossolubile che che lo scrittore intrattenne con il proprio paese, basti leggersi, oggi, il bel ricordo che ne fa Fernanda Pivano, sempre sul Corriere. O rileggersi fra i suoi romanzi, per chi ha più tempo e desiderio “Ne muoiono più di crepacuore” o “Il pianeta di Mr Sammler” o ancora fra gli ultimi – per certi versi il suo testamento in vita – il romanzo “Ravelstein”. Saul Bellow era considerato uno dei grandi della letteratura americana. Figlio di immigrati ebrei russi, era nato in Canada nel 1915 e cresciuto a Chicago negli anni 20 e 30. Tra le sue opere piu’ famose, apprezzate per il mix tra situazione comiche e tragiche, ci sono ‘L’Uomo in Bilico’, ‘Il dono di Humboldt’, ‘La Resa dei Conti’ e, soprattutto, ‘Herzog’. Già, Herzog. Il Nobel gli era stato attribuito ”per la comprensione dell’umano e la sottile analisi della cultura contemporanea che e’ stato capace di combinare nel suo lavoro”, come scritto nelle motivazioni dell’Accademia di Svezia.


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