Politica

Gomma batte ferro.L’Italia ha lasciatole locomotive in serie B

Il punto di vista di Legambiente

di Redazione

Legambiente ha lanciato una campagna per affrontare i problemi della mobilità. Si intitola Pendolaria e con lo slogan «Più treni e meno smog» punta a nuove politiche per i trasporti, in particolare per il traffico generato da quanti quotidianamente devono spostarsi per andare al lavoro. Sull’esposto presentato dal Movimento Consumatori, Legambiente esprime cautela: «Non siamo del tutto d’accordo. I problemi del trasporto nazionale e locale, in particolare cittadino, vanno letti insieme. Altrimenti si rischia di non capire qual è il vero nodo», spiega Vittorio Cogliati Dezza, presidente dell’associazione.Consumer’s Magazine: E il nodo vero qual è, secondo lei?
Vittorio Cogliati Dezza: Da anni gli investimenti nelle ferrovie sono molto ridotti rispetto a quelli del trasporto stradale, che gode oltretutto di sussidi significativi. Negli altri Paesi si investe molto di più nell’acquisto di nuovi treni. È su questo punto che soprattutto occorrerebbe insistere anche in Italia: alcune Regioni hanno investito pochissimo, altre zero…CM: Trenitalia non ha colpe, quindi?
Cogliati Dezza: Ha certamente responsabilità ma ormai non è più un pezzo del ministero dei Trasporti, è una società che deve raggiungere il pareggio di bilancio. Se le risorse che arrivano sono poche e in più si devono fare le infrastrutture, l’unico modo per aumentare il numero di treni è aumentare il costo dei biglietti.CM: Ha ragione Moretti, l’amministratore delegato di Trenitalia?
Cogliati Dezza: Sì, per quanto riguarda i trasferimenti del governo e delle Regioni. Penso però che dovrebbe guardare con più attenzione al trasporto pendolari. Ma se le risorse non aumentano, Moretti ha due possibilità: ridurre i treni in circolazione o alzare il costo dei biglietti.CM: Sta facendo entrambe le scelte…
Cogliati Dezza: Ma non lo posso criticare come cittadino o come ambientalista. Sono le Regioni, è lo Stato a sbagliare, dando troppe risorse e sussidi a strade e autostrade. CM: Trenitalia però fa la furbetta. Vende i biglietti Eurostar senza posto garantito a prezzo pieno…
Cogliati Dezza: Queste cose sono criticabili e vanno denunciate. Ma le risorse sono scarse, occorre stabilire delle priorità. L’elenco della Legge Obiettivo si allunga sempre più: sono considerate tutte opere urgenti. Non si parla mai delle città, che dovrebbero essere considerate prioritarie.CM: Fra tariffe e servizio dovrebbe esserci un equo rapporto, non trova?
Cogliati Dezza: Negli altri Paesi europei, i prezzi sono molto, ma molto più alti. Il governo dovrebbe aumentare gli stanziamenti per i pendolari e le ferrovie nazionali e parallelamente alzare il costo del biglietto per avere risorse da investire. CM: Sono anni che lo si dice…
Cogliati Dezza: Sì, ma pensare che la colpa sia di Trenitalia è miope. Certo la società ha un pezzo di responsabilità, per la qualità dei treni, la pulizia, la puntualità. D’altro canto ha risorse limitatissime e prezzi molto, molto bassi…CM: Come valuta la proposta del Movimento Consumatori di istituire una Autorità dei trasporti per tutelare i diritti del viaggiatore?
Cogliati Dezza: È una buona idea. Nel Paese c’è una gran confusione di ruoli, non si capisce chi si preoccupi di garantire il cittadino rispetto alla qualità del servizio. Un’autorità sarebbe per definizione terza ed è importante che non vi siano conflitti di interesse come quelli che esistono attualmente fra ministero dei Trasporti, Anas, concessionarie autostradali.CM: Il caro petrolio spingerà verso i mezzi pubblici?
Cogliati Dezza: Cambieranno le abitudini delle persone, staranno più attente, prenderanno anziché la macchina, un autobus o un treno. Ma non sempre è possibile usare i mezzi pubblici. Insisto sull’analisi dei flussi di traffico. Bisogna partire da lì. CM: E il nucleare?
Cogliati Dezza: Non è la risposta ai problemi dell’Italia e a quelli legati ai cambiamenti climatici. Per rendere competitivo il nucleare, arrivando a una quota del 20-25% d’energia elettrica prodotta, si dovrebbero realizzare 12-15 centrali. Che comunque non darebbero nessuna risposta alla domanda principale, che è di benzina e di riscaldamento delle case.


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