Sostenibilità

Gomito a gomito con la natura

Esperienze. Parlano due fedelissimi

di Elena Martelli

BERNARDO, 13 anni
“Quest?anno sarà la quarta estate consecutiva che passerò nei campi estivi del WWF. Un?esperienza bellissima e che consiglio a tutti i miei coetanei”. È entusiasta Bernardo, 13 anni, mentre spiega a Ecomondo la sua “scoperta” di queste vacanze alternative ed ecologiche, adattissime ai ragazzi che stanno frequentando le scuole medie.
Ecomondo: Dove sei stato nei tre anni precedenti?
Bernardo: La mia prima vacanza l?ho trascorsa in Emilia Romagna, nel 2002 ho fatto il campo estivo nelle Marche, mentre lo scorso anno ero in Trentino Alto Adige. Ma per quest?estate, essendo già grande, credo proprio che farò la mia prima esperienza all?estero. Il mio sogno è l?isola di Malta.
Ecomondo: Di chi è stata l?idea di partire per questi campi estivi?
Bernardo:Mia e solo mia. Ne venni a conoscenza nel 2000, tramite la newsletter del WWF. L?ho detto ai miei genitori e loro, subito, ne sono stati entusiasti. Un?occasione unica per passare una settimana d?estate fuori dalla calura di Milano. Perché l?esperienza sia positiva, com?è stata ed è per me, è però importante che non siano mai i genitori a forzare la mano dei figli.
Ecomondo:Qual è una giornata tipo in un campo estivo?
Bernardo: Sveglia alle otto del mattino, colazione tutti assieme, dopodiché ci si divide in gruppi, a seconda delle attività che si decide di fare: passeggiate alla scoperta della flora e fauna locale, bagno in piscina, attività culturali, giochi di gruppo nella natura? Il pranzo è rigorosamente al sacco, mentre la cena si fa una volta rientrati tutti i gruppi al “campo base”. Si imparano un sacco di cose nuove, si scoprono nuovi animali, piante e fiori e ci si diverte.
Ecomondo: Chi vi accompagna durante la giornata?
Bernardo:Tanti accompagnatori, tutti preparati e simpatici. Poi, la sera, con la chitarra, spesso e volentieri si canta, magari intorno a un fuoco. E cucinano benissimo.
Ecomondo: I ragazzi e le ragazze che frequentano i campi estivi di dove sono?
Bernardo: Arrivano da tutt?Italia. Certo che, per esempio, l?anno che sono andato nelle Marche c?erano più romani che milanesi? I campi sono un?ottima occasione per ampliare le proprie conoscenze anche dal punto di vista umano, per socializzare. Con molti ragazzi mi tengo in contatto per tutto l?anno, soprattutto con le email?
Ecomondo: Prima della partenza, come ci si organizza? Bisogna portare qualcosa in particolare?
Bernardo:Una volta che si è scelto il campo estivo, arriva un?email con l?elenco delle cose che è bene portare: in primis le scarpe da ginnastica, poi un paio di scarponcini per la montagna – ma questo dipende molto dalla zona – e così via.
Ecomondo: Dove eri alloggiato la notte?
Bernardo: Nelle case del WWF. Comode e a contatto con la natura: per me è stata un?esperienza molto positiva? e non vedo l?ora di ripartire!

MARCO POLO, 38 anni
Marco Polo, 38 anni, agente immobiliare di Firenze, viaggia da solo da quando ne aveva 18. Quest?anno ha deciso di trascorrere le vacanze di Natale in Brasile per aiutare i piccoli di tartaruga a “trovare la via del mare”.
Ecomondo: Perché ha scelto un campo del WWF?
Marco Polo: Da sempre sono socio del WWF e seguo le sue iniziative.
Ecomondo: Perché proprio il Brasile?
Polo: Sono partito durante le vacanze di Natale 2003 ma era già un po? di tempo che ci pensavo: ho scelto quella meta perché mi piaceva molto il progetto che presentavano. Prevedeva la protezione e la salvaguardia delle tartarughe marine nel periodo della nidificazione: io ho lavorato per la tutela delle uova e dei piccoli,poiché le tartarughe depongono nel periodo che va da metà novembre a metà marzo; dicembre e gennaio sono i mesi in cui vengono registrati il numero più alto di approdi notturni e, quindi, c?è bisogno di un maggiore aiuto.
Ecomondo:In cosa consisteva il suo lavoro?
Polo: Affiancavo un veterinario e uno stagista neolaureato in biologia marina. Essendo solo in tre , le nostre giornate era no piene e molto impegnative ma ci sono stati momenti di calma e di riposo in cui ho veramente apprezzato il luogo dove mi trovavo. Il nostro lavoro era differente nelle varie fasi della giornata. La mattina, soprattutto nel weekend con l?enorme afflusso di persone verso il litorale, dovevamo rimuovere le uova deposte durante la notte e metterle nei recinti al riparo dai pericoli; un altro problema erano i cani e altri animali che scovano le uova per cibarsene. Un giorno abbiamo tolto delle uova da dentro un bar, il posto più strano in cui una tartaruga aveva nidificato.Purtroppo durante questi spostamenti abbiamo perduto alcuni esemplari, i gusci infatti sono molto fragili, e quindi, quando era possibile, cercavamo di lasciare le uova nei luoghi dove erano state deposte. All?alba andavamo sulla spiaggia per aiutare i piccoli ad arrivare al mare: quello infatti è il momento più difficile per loro, è in quei pochi metri che li dividono dal mare il pericolo più grande che affrontano, la predazione da parte degli uccelli marini. La notte invece ci avvicinavamo alle tartarughe adulte per metter loro dei segni di riconoscimento che servono a seguire gli spostamenti degli animali.
Ecomondo: Cosa le ha lasciato quell?esperienza? Tornerà in un campo del WWF?
Polo: È stata un?esperienza bellissima che mi ha dato modo di conoscere posti favolosi e l?ospitalità di tante persone, sto già pensando al prossimo campo che forse sarà in Ruanda, dove so che esiste un programma di protezione per il gorilla di montagna.
Ecomondo:A chi consiglia questo tipo di “vacanza”?
Polo: La consiglierei a tutti perché è un?esperienza di vita ma, tornando con i piedi per terra, questo è un tipo di vacanza adatto a persone che amano veramente la natura e gli animali e che sanno rinunciare alle comodità.

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