Scuola & Innovazione

Golinelli LiVE e ogni banco è un laboratorio scientifico

Una piattaforma educativa in realtà virtuale che offre un'esperienza di laboratori immersivi e inclusivi da vivere in qualsiasi classe d’Italia, questa è l'innovativa idea della Fondazione Golinelli di Bologna già in uso in 50 scuole d'Italia. «La realtà virtuale permette un elevato grado di simulazione e, quindi, di preparare meglio i ragazzi all’ingresso in un laboratorio fisico», spiega la vicedirettrice Eugenia Ferrara

di Rossana Certini

Se la scuola di oggi vuole essere al passo con i tempi deve essere capace di sviluppare nei ragazzi il pensiero computazionale, che permette loro di risolvere in maniera logica e analitica problemi anche molto complessi. Per farlo, però, deve puntare sulle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche. Le così dette materie Stem che, però, necessitano di spazi, tecnologie e materiali che spesso le nostre scuole non hanno.

Da qui l’idea della Fondazione Golinelli di Bologna di realizzare una piattaforma educativa in realtà virtuale che offre un’esperienza di laboratori immersivi e inclusivi da vivere in qualsiasi classe d’Italia. Golinelli LiVE – Live virtual experience, questo il nome della piattaforma, si propone di avvicinare sempre più, in modo innovativo, coinvolgente ed efficace, gli studenti di scuola secondaria di secondo grado all’esperienza di laboratorio e al mondo della ricerca scientifica.

«La realtà virtuale nelle scuole italiane è un fenomeno ancora a uno stato iniziale rispetto ad altre nazioni europee ed extra europee», spiega Eugenia Ferrara, vicedirettore della Fondazione, «la scuola, però, non può ignorare i linguaggi che gli alunni e le alunne utilizzano quotidianamente e i contesti virtuali e ludici in cui trascorrono il loro tempo. La realtà virtuale permette un elevato grado di simulazione sugli assi percettivi della vista, dell’udito e, anche, del tatto. Questo consente di creare esperienze molto credibili per l’utente e, quindi, di prepararlo meglio all’ingresso in un laboratorio fisico».

Studenti che usano Golinelli LiVE (Foto: fondazione Golinelli)

Golinelli LiVE è oggi usata da oltre 50 istituti scolastici d’Italia dando così la possibilità a tanti studenti di usare la piattaforma, di vivere esperienze laboratoriali che la Fondazione sviluppa all’Opificio Golinelli, cuore dell’ecosistema della Fondazione e, dall’anno scolastico 2022-2023, anche sede della Scuola delle Idee Marino Golinelli, la prima secondaria di primo grado Steam in Italia.

«La dimensione esperienziale e sperimentale dei laboratori della nostra Fondazione», prosegue Ferrara, «viene elevata all’ennesima potenza, grazie alla possibilità di raggiungere gli istituti e le scuole secondarie di secondo grado su tutto il territorio nazionale, e, in futuro, anche le università e le aziende».

Golinelli LiVE può essere usata in modalità single player, completamente gratuita, semplicemente scaricandola e installandola sul visore, oppure, per scopi didattici, in modalità multiplayer: che permette la connessione di più visori simultaneamente a una classe virtuale che può essere monitorata e gestita dal docente tramite un apposito pannello di controllo desktop. Ciò che contraddistingue Golinelli LiVE, rispetto ad altri simulatori di realtà virtuale, è la possibilità per il docente di creare in autonomia esperienze didattiche, attingendo dal vasto catalogo di strumenti, materiali e procedure messi a disposizione.

«Una metodologia nuova che semplifica l’insegnamento», spiega Maria Gazzoldi docente di scienze naturali al liceo scientifico Pascal-Mazzolari di Manerbio, in provincia di Brescia, che da due anni usa la piattaforma, «ora riesco a far fare ai miei studenti dei laboratori che per mancanza di strumentazione, oltre che per norme di sicurezza scolastiche, non potrei fare senza la realtà virtuale. Per esempio abbiamo fatto l’elettroforesi del Dna, dunque la separazione di frammenti di Dna, per capirci quella che si fa sul luogo del delitto per sapere a chi appartengono le tracce biologiche ritrovate. I ragazzi sono riusciti a fare tutto dall’estrazione alla moltiplicazione sino al sequenziamento in 20 minuti. Se avessero dovuto farlo in un laboratorio fisico avrebbero avuto bisogno di circa quattro ore».

Studenti che usano Golinelli LiVE (Foto: fondazione Golinelli)

Quella descritta dalla professoressa Gazzoldi è una delle prime esperienze laboratoriali a essere stata inserita nella piattaforma Golinelli LiVE. Il suo nome è Dna fingerprinting e ha l’obiettivo di portare i partecipanti alla scoperta della genetica forense. Grazie ai visori, è possibile analizzare i campioni di Dna di possibili sospettati e confrontarli con il Dna campionato sulla scena del crimine. Successivamente, ogni partecipante riporta la sua analisi per capire chi, tra gli indagati, potrebbe avere un profilo genetico compatibile con il Dna di riferimento. La tecnologia della realtà virtuale permette di superare i limiti del laboratorio legati alla durata dei test, e alla necessità di compiere operazioni in spazi fisici reali con costose strumentazioni. Dopo un momento di confronto e di studio sul materiale ricevuto, i partecipanti risolvono il caso proposto in digitale.

«Non bisogna neanche sottovalutare il fatto che l’ambiente virtuale in cui si opera», prosegue la docente «è un laboratorio pieno di luce le cui vetrate si affacciano su un parco bellissimo. Tutto questo agevola la concentrazione degli studenti».

Golinelli LiVE fa sentire lo studente in un vero laboratorio questo permette di stimolare la sua emotività e lo fa immedesimare nei panni di un ricercatore, guidato da un mentor umano con il quale dialogare. È una tecnologia pensata per avvicinare le persone alle materie scientifiche attraverso la tecnologia e non per deumanizzare gli ambienti di apprendimento.

Come spiega Francesco Cavallo, responsabile divisione realtà virtuale della Fondazione Golinelli: «l’uso della piattaforma è molto semplice e intuitivo: i feedback sulla sperimentazione dell’attività sono positivi su ergonomia, divertimento ed engagement e dimostrano che l’esperienza virtuale è qualificante negli aspetti di manualità, comprensione della tecnica di laboratorio e di rinforzo precognitivo. Golinelli LiVE risolve un problema di accessibilità presente in molte scuole che non hanno dotazioni strumentali e personale adeguati a consentire ai propri studenti e alle proprie studentesse di “mettersi alla prova” in laboratorio».

Nella foto di apertura studenti che usano Golinelli LiVE (Foto: fondazione Golinelli)

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