Famiglia

Golf per diversamente abili: a Rimini si apre l’Open d’Italia

Da oggi al 24 settembre la gara internazionale organizzata dalla Agid che ora è diventata Federazione golfisti italiani disabili

di Carmen Morrone

Il golf non è ancora sport olimpico e i suoi atleti dunque non sono ad Atene. Ma stanno facendo gare internazionali per il mondo, e un centinaio di loro è iscritto all?Open Italia. Nel nostro paese è una disciplina che si sta affacciando in questi anni, i praticanti sono qualche centinaio, ma l?associazione golfisti italiani disabili, che da qualche settimana è diventata federazione, dal 1998 si è posta l?obiettivo di portare sempre più persone sul green. E nel settembre 2005 l?Italia ospiterà il campionato europeo. ? Il golf è uno sport he può essere praticato da non vedenti, da para e tetraplegici, che giocano insieme ai normodotati e che favorisce la socializzazione. Con le iniziative come quella di Rimini cerchiamo di sensibilizzare più persone possibili per invitarle a fare sport?, dice Roberto Caja presidente della federazione . All?Open d?Italia ci saranno atleti provenienti da tutta Europa e dagli Stati Uniti. L?Italia schiererà la testa di serie Pierfederico Rocchetti, 32 anni, 4° al campionato europeo che si è tenuto a strasburgo settembre 2004. Pierfederico fa 18 buche con 77 colpi. Un?ottima preformance che si avvicina a quella del pluricampione normodotato Costatino Rocca. Non ci sarà Camilla Bernini, che 17 anni fa ha 27 anni un inciedente stradale gli porto via l?intero braccio sinistro. Primo posto al Canada Open e all?UsaOpen del 2001, ora vive e lavora negli States. Ma non manca di sottolineare l?importanza dello sport anche in occasione della gara di Rimini: ?Io giocavo a golf prima dell?incidente e dopo durante la convalescenza ho deciso che avrei ricominciato. Ed è stata la mossa vincente perché lo sport mi ha fatto sentire ancora viva e fisicamente a posto. Lo sport ancora una volta si è rivelato una molla potentissima, non c?è un?altra uguale?. Nel golf per disabili valgono le stesse regole del golf per normodotati? Si, c?è qualche aggiustamento per via dei supporti tecnici necessari, ma per il resto è tutto uguale. Valgono gli stessi punteggi e gli stessi handicap (vale a dire gli indicatori di capacità). Chi ha difficoltà di movimento agli arti inferiori si aiuta con delle speciali carrozzine che hanno sedili rotanti e che in alcuni casi riescono anche a sollevare la persona in posizione eretta. Arti artificiali realizzati secondo le ultime tecniche ingegneristiche aiutano gli amputati agli arti inferiori o a quelli superiori. Mentre i non vedenti hanno un atleta guida che li accompagna lungo il percorso e che racconta al collega com?è la buca a quale distanza. E insieme organizzano la strategia di gioco, scelgono la mazza più adatta e come tirare. Per gli atleti non vedenti la Federazione golfisti italiani disabili sta preparando delle mappe tattili. A Rimini si potra provare il prototipo messo a punto da Danilo Redaelli docente della facoltà diarchitettura del Politenico di Milano. In gara scendono contemporaneamente tutte le disabilità, non ci sono distinzioni e vince chi fa il percorso delle 18 buche con il numero più basso di colpi. Escluso (sia disabile che normodotato) chi per fare 18 buche supera i 108 colpi. Cadiamo nel retorico e chiediamo: Ma il golf è uno sport per ricchi? ?Sino a qualche anno fa esistevano campi aperti solo ai soci che per iscrizione pagavano parecchi quattrini – dice Caja- . Oggi si stanno diffondendo i campi pubblici, efficiente quello di Milano, e poi ci sono sempre più club che prevedono abbonamenti di 400 euro l?anno. Per tutto il materile poi si possono spendere non più di 300 euro nei numerosi empori dell?usato garantito. E infine un?ora di lezione costa 35 euro. Come federazione abbiamo firmato un convenzione con la fondazione Natura Docet di Varallo Pombia per l?apertura di una scuola di golf dedicata ai disabili?.


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