Cultura

GMG 2005: Un mondo in movimento/3

La presenza dei giovani latinoamericani a Colonia. Panorama delle loro motivazioni e qualche bilancio. Con uno sguardo al "dopo GMG".

di Daniele Biella

I più numerosi sono arrivati da Messico (5 mila), Cile (2 mila 500), Brasile (almeno un migliaio). Ma anche da Perù, Bolivia, Argentina, Colombia, Paraguay, Cuba e altre nazioni dell’America Centrale.

Coloratissimi, giovani e meno giovani, per molti di loro è stata la prima volta in Europa.
Hanno partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù, e hanno arricchito il loro viaggio nel vecchio continente con visite ad altri luoghi importanti a livello culturale e religioso: Roma, Madrid, Parigi, Lourdes.

Per arrivare a Colonia si sono mossi in gruppi più o meno ampi, e hanno trovato alloggio in scuole, parrocchie, o case di famiglie tedesche, come racconta Adriano Pablo, 24 anni, venuto da Paraiba (Brasile): “Ci hanno accolto con un calore che non avrei mai pensato, mi avevano detto che i tedeschi erano persone fredde”.

Adriano Pablo sottolinea poi un aspetto inedito, riscontrato anche da Felipe, 20 anni, proveniente da Città del Messico: “Molte delle famiglie che ci hanno ospitato erano sì cristiane ma protestanti! Da noi una cosa del genere non sarebbe mai potuta accadere. Inoltre in questi giorni ho conosciuto anche ragazzi ebrei e arabi”.

L’apertura e la tolleranza religiosa che si può ritrovare a volte in Europa ha lasciato stupefatta anche Carolina, 30 anni, di Santiago del Cile: “Dove viviamo noi ogni confessione religiosa mira a ottenere nuovi adepti criticando le altre. Non c’è quasi mai dialogo, c’è tanta competizione. Qui in Germania ciò non accade”.

La GMG è stata anche un occasione per incontri di movimenti religiosi cattolici, come quello mariano di Schönstatt, che ha migliaia proseliti in tutto il mondo.

Ili, Marta ed Elizabeth, tre giovani peruviane di 24, 19 e 17 anni rispettivamente, fanno parte del movimento e spiegano come si adoperano in patria: “Andiamo nelle case, bussiamo alle porte, chiediamo alle persone se hanno tempo e voglia di ascoltarci”, racconta Ili. “Ma non insistiamo mai, ne facciamo confronti con altri credi”, aggiunge Elizabeth.

Marta è convinta della sua fede, e il venire a Colonia ha rappresentato un momento importante della sua vita: “Sono venuta per adorare il Signore, e per poi trasmettere lo spirito di questi giorni con quelli che non sono potuti venire dal Perù”.

Le motivazioni della partecipazione di Claudia, cilena di 26 anni, hanno, invece, un referente terreno: “Sono venuta per convincermi del nuovo papa, poco noto in Sudamerica. E devo dire che mi ha convinto”. Anche Felipe è venuto perchè “Il papa ci ha invitati, e noi vogliamo conoscerlo”.

Un’altra cilena, Mariel, 20 anni, è rimasta piacevolmente sorpresa dall’enorme quantità di gente accorsa all’evento: “Sono venuta qui per farmi sorprendere da tutto, ma quello che ho sperimentato ha superato di gran lunga le mie aspettative. È un incontro di fede incredibile!”, afferma la ragazza.

Alexia, 16 anni, proveniente dal Paraguay, ha girato per il campo di Marienfeld, luogo della veglia e della santa messa papale, con la bandiera della sua nazione in pugno. “Siamo tanti, tantissimi, mi ricorderò di questi giorni tutta la vita”, esclama la giovane.

L’energia, raccolta in questo ritrovo, è stata enorme. La maggioranza dei partecipanti torna a casa assai soddisfatta dei suoi giorni in terra tedesca: dimenticherà il freddo, le poche ore dormite, i piccoli disagi del muoversi in massa, il tutto in nome di quella condivisione, da ritrovare poi in patria.

“Sarà difficile – commenta Ili – conservare tutta questa energia. Ma ce la metterò tutta in proposito”.
“Sarò ancora più tollerante di prima, mi darò anima e corpo a creare più contatto fra differenti religioni”, assicura Carolina.

Felipe, invece, ammette: “La mia vita non cambierà molto dopo questo evento. Però, le mie convinzioni sì: ho capito che non sarò mai più solo, perché qui ho visto tante persone come me. E farò di tutto per partecipare alla prossima GMG a Sidney”.

Chissà quanti dei latinoamericani presenti si ritroverà in Australia nel 2008. Chissà se la forza interiore di queste migliaia di giovani aiuterà tanti altri nelle loro rispettive città, strade, case.

Adriano Pablo è sicuro di una cosa: “Grazie a incontri come questi, Dio si manifesta direttamente nel cuore di noi giovani”.

Per molti di loro, Dio sarà una fedele guida per tutta la vita. Per altri, rimarrà la sensazione di aver partecipato a qualcosa di veramente grande.

In tutto, un milione di giovani accorsi in un solo luogo.
Un mondo in movimento.

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