Formazione

“Gluten free”, a Rimini le novità per i celiaci

Alla Mostra Internazionale dell' Alimentazione l'Associazione Italiana Celiachia è stata punto di riferimento per imprese e ristoratori, con un focus sulla nuova legge 123

di Benedetta Verrini

Sono i piatti ‘gluten free’ i protagonisti della 36/a edizione della Mostra Internazionale dell’ Alimentazione in corso a Rimini. Lo stand dell’Associazione Italiana Celiachia è impegnato a pubblicizzare i contenuti della nuova legge orientata a favorire il normale inserimento nella vita sociale dei soggetti affetti da celiachia, definendo anche i processi produttivi del piatto senza glutine. La legge afferma che la celiachia e’ un’intolleranza permanente al glutine ed e’ riconosciuta come malattia sociale. Queste tematiche sono state al centro, al Mia, di un incontro su ‘Alimentazione senza glutine fuori casa: aggiornamenti dopo l’ approvazione della legge sulla celiachia (legge 123/05)’, al quale sono intervenute anche aziende del catering a livello internazionale per illustrare i progetti nel settore. Secondo i dati diffusi dalla Aic, le diagnosi di celiachia in Italia sono circa 40.000, mentre i dati epidemiologici parlano di cifre fra 350 e 450mila. L’Aic realizza ogni anno un prontuario degli alimenti, strumento fondamentale per i celiaci che possono individuare attualmente in una gamma di 2.500 prodotti quelli privi di glutine ed adatti alla dieta. Il mondo della ristorazione e’ ovviamente interessato ad aggiornare la propria offerta e incontrare una domanda che rappresenta una novita’ degli ultimi anni. Il celiaco, in veste di cliente, determina la scelta del locale in base alla presenza di un menu ‘gluten free’. Ma e’ fondamentale che il personale del ristorante assuma le conoscenze adeguate per la preparazione dei piatti. Attualmente sono circa 400 i ristoranti in Italia adeguatamente formati e attrezzati per offrire piatti senza glutine. La celiachia e’ un’intolleranza permanente al glutine, sostanza proteica presente nel grano, orzo, segale, avena, farro, kamut, spelta, frik (grano egiziano) e in tutte le loro farine ed i loro derivati. Si cura con una dieta rigorosa che escluda questi alimenti, unica terapia possibile per garantire al celiaco una sana esistenza. La diagnosi si effettua con specifici esami del sangue seguiti, se positivi, da biopsia intestinale. Se non diagnosticata, la celiachia provoca osteoporosi precoci, infertilita’ e aborti spontanei, linfomi intestinali e altre gravi patologie.


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