Non profit

Global March, diamo un calcio allo sfruttamento dei bambini

A pochi giorni dallo svolgimento dei Campionati Mondiali di Calcio 2002 in Corea e Giappone, Amnesty International e Mani Tese invitano a mobilitarsi

di Redazione

A pochi giorni dallo svolgimento dei Campionati Mondiali di Calcio 2002 in Corea e Giappone, Amnesty International e Mani Tese, in collaborazione con altre associazioni, promuovono una serie di manifestazioni in tutta Italia per sensibilizzare l?opinione pubblica sul problema dello sfruttamento del lavoro minorile, con particolare riguardo al settore della produzione degli articoli sportivi. Le associazioni impegnate nella campagna della Global March Against Child Labour ?Diamo un calcio allo sfruttamento dei bambini? organizzano incontri e raccolgono firme per la petizione da indirizzare alla FIFA (Fédération Internazionale de Football Association) affinché: nessun bambino sia impegnato nella produzione di palloni e di altri articoli sportivi con marchio FIFA e ogni bambino liberato dallo sfruttamento sia coinvolto in programmi di riabilitazione e riceva un?istruzione; gli adulti impiegati nell?industria sportiva godano di condizioni di lavoro decenti e dei diritti fondamentali dei lavoratori, ad inclusione del diritto ad un salario sufficiente e del diritto di organizzarsi ed alla contrattazione collettiva; esista un sistema di monitoraggio indipendente e trasparente, in collaborazione con i sindacati e le organizzazioni della società civile, in ogni paese in cui vengono realizzati prodotti con marchio FIFA; la FIFA si impegni a promuovere un gioco del calcio veramente giusto, che permetta il rispetto dei diritti fondamentali dei bambini e degli adulti. ?Con la partecipazione a questa iniziativa, che tocca un problema purtroppo sempre attuale e grave, Amnesty intende anche ricordare all?opinione pubblica che tutti i diritti dei bambini quali sanciti nella Convenzione internazionale dei diritti dell?infanzia sono diritti umani e che come tali vanno rispettati e promossi. La tutela di questi diritti è quindi un dovere imprescindibile per gli stati, le istituzioni, ciascun adulto? ha commentato Innocenza Indelicato, responsabile del coordinamento minori della Sezione Italiana di Amnesty International.

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