Formazione
Gli studenti ITS Turismo italiani potranno laurearsi in Olanda
Firmato accordo tra l’ITS Hospitality Management Italia e l'Università di Stenden. Alessandro Mele (Coordinatore Cabina di Regia ITS Italia): “Il sistema ITS c’è e cresce velocemente. È l’unico capace di rispondere alla disoccupazione giovanile”
di Redazione
Dopo l’accordo con il Canada firmato lo scorso 26 settembre nella prestigiosa cornice di Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica, tra Alessandro Mele (Coordinatore Cabina di Regia ITS Italia) e Denise Amyot (President Colleges and Institutes Canada) con cui si aprono le porte agli studenti italiani degli ITS (Istituti Tecnici Superiori) che vogliano proseguire gli studi nei colleges canadesi, ora è la volta della Stenden University of Applied Sciences.
È di oggi, infatti, la firma dell’accordo tra il Sistema ITS del Turismo e dell’ospitalità Italia e l’Università dei Paesi Bassi con cui ci si impegna, innanzitutto a dare la possibilità ai ragazzi degli ITS italiani del Turismo di prendere la laurea in Olanda, e tra le altre cose, promuove lo scambio di know how tra i due sistemi formativi; la promozione di iniziative e attività per intensificare e ampliare l’offerta educativa; stage e gemellaggi studenteschi e del corpo docente; promozione di attività di ricerca comuni per sviluppare una cultura tecnica superiore, lo sviluppo di attività promozionali quali conferenze, seminari e workshop.
Lo scopo dell’accordo è promuovere la diffusione di una cultura tecnico scientifica, formare “skills” in linea con le richieste del mercato del lavoro sempre più “Industria 4.0 oriented” sostenere l’integrazione tra sistema educativo, formativo e lavorativo con le piccole e medio imprese e infine, ma non per ultimo, promuovere l’orientamento dei giovani verso occupazioni tecniche.
“Questa è l’ulteriore prova che il Sistema ITS c’è e cresce sempre velocemente – dice Alessandro Mele –: è l’unico sistema educativo in Italia realmente integrato con le imprese, flessibile e capace di rispondere alla gravissima disoccupazione giovanile e alla cronica assenza di tecnici specializzati”.
La formazione offerta dagli ITS riduce fortemente il disallineamento – ha continuato Mele – oggi presente tra formazione scolastica ed esigenze delle imprese. Infatti a fronte di un tasso di disoccupazione giovanile che si aggira introno al 40% emerge dalle analisi che il sistema produttivo italiano registra una carenza di tecnici specializzati”.
“In Italia si registra un notevole ritardo nel sistema duale di formazione terziaria rispetto agli altri Paesi europei – ha precisato Mele -: i 93 ITS in Italia hanno raggiunto risultati rilevanti ma hanno ancora solo circa 9 mila studenti. Poca cosa rispetto ai numeri di altri Paesi: come la Germania e la Francia, che hanno cifre a cinque zeri (rispettivamente 800 mila gli allievi delle omologhe Fachhochschule e 300 mila circa in quelle francesi)”.
A questo si aggiunga che il sistema ITS garantisce un 80% di occupazione entro il primo anno dal diploma: un dato che risponde alla crisi di occupazione giovanile e alla carenza di tecnici specializzati che il sistema produttivo lamenta da decenni. E considerato che i new jobs dei prossimi 5 anni sono quelli che oggi non esistono ancora, “ecco l’esigenza di investire sul sistemaIts – conclude Mele – potenziando la sua internazionalizzazione mettendosi così al passo con gli altri paesi del mondo. Insomma gli Its sono un’esperienza matura che si confronta con il mondo”.
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