Economia

GLI STRUMENTI

Strumenti di volontariato e strumenti di donazione

di Staff

STRUMENTI DI VOLONTARIATO


Volontariato d’impresa: giornata dedicata a iniziative di volontariato a favore di organizzazioni non profit, ad esempio tinteggiatura dei locali associativi, raccolta fondi in piazza, pulizia dei parchi, etc.

Distaccamento full time a medio-lungo termine: ad esempio un anno dedicato al lavoro in un’organizzazione del terzo settore con impiego in impresa garantito al ritorno e stipendio durante il periodo di volontariato.

Distaccamento full time a breve termine: ad esempio pochi mesi di impiego in un’organizzazione del terzo settore per assolvere a particolari compiti o seguire uno specifico progetto, con impiego in impresa garantito al ritorno e stipendio durante il periodo di volontariato.

Volontariato delle competenze
: monte ore a disposizione del singolo dipendente o di un team per supportare un’organizzazione del terzo settore in un progetto attraverso la messa a disposizione di specifiche competenze d’impresa (ad esempio marketing, controllo di gestione, etc.)

Volontariato individuale: riconoscimento da parte dell’impresa di un monte ore annuale da dedicare al volontariato presso organizzazioni del terzo settore consigliate dall’impresa o a scelta del dipendente, oppure donazione, monetaria o in natura, da parte dell’impresa a fronte di una rendicontazione delle ore di volontariato spese dai propri dipendenti.

Supporto one-to-one: il dipendente è incoraggiato a diventare volontario in supporto a una persona in condizioni di disagio, ad esempio dando ripetizioni o spendendo la propria competenza di avvocatura.


STRUMENTI DI DONAZIONE


Payroll Giving
Il payroll giving è una donazione effettuata regolarmente dai dipendenti di un’impresa che dedicano una quota del proprio stipendio non gravata da alcuna tassa, l’operazione di detrazione è effettuata dall’impresa che mette a disposizione il proprio staff amministrativo per la gestione delle donazioni.
Per le organizzazioni non profit, la regolarità della donazione rappresenta uno strumento indispensabile per la progettazione a lungo termine dei suoi interventi.

Il programma di payroll giving è stato lanciato per la prima volta in Gran Bretagna nel 1987 ed a marzo 2007 aveva generato fondi per 89 milioni di sterline, a cui andrebbero aggiunti 10 milioni dovuti alle azioni di matching gift (vedi oltre) impostate dalle aziende coinvolte. In termini percentuali in Gran Bretagna solo il 2% dei dipendenti partecipa a programmi di payroll contro il 35% di impiegati negli Stati Uniti. Le ricerche sul campo hanno dimostrato che le società che propongono programmi di matching gift ritengono che questi migliorino l’immagine dell’impresa, rafforzino il coinvolgimento nella comunità locale e stimolino il volontariato dei dipendenti. Il 96% delle società ritiene che il payroll sia una buona opportunità per impresa e dipendenti e si augurano di incrementare le percentuali di partecipazione.
In un’inchiesta svolta da The Giving Campaign nel febbraio 2007 su un campione di circa 2300 aziende inglesi ha mostrato che il 67% dei lavoratori è favorevole al payroll giving, ovvero ritiene che i datori di lavoro debbano offrire allo staff l’opportunità di contribuire a cause sociali. Il 41% degli intervistati si è dichiarato favorevole a donare fino a due ore lavorative mensili.
In Gran Bretagna è stato istituito il Payroll Giving Awards Event, svoltosi l’8 ottobre del 2008, che ha premiato ben sette società in altrettante categorie tra le quali migliore partnership, miglior campagna per le PMI e società con il più alto tasso di partecipazione.

In Italia è di recente intervenuta l’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n.411/E del 17 novembre 2008 per regolamentare l’applicazione di questo strumento. In particolare si chiarisce che il datore di lavoro nelle veste di sostituto di imposta può riconoscere, in sede di conguaglio, la detrazione corrispondente al 19% dell’importo da esso trattenuto al dipendente e versato per suo ordine e conto alla ONLUS a titolo di erogazione liberale, a condizione che venga adottata una procedura che assicuri nel contempo la tracciabilità del versamento e la riferibilità dell’erogazione all’effettivo donante.

Matching gift
I programmi di matching gift prevedono l’impegno dell’impresa a sostenere l’organizzazione non profit destinataria, scelta liberamente dal dipendente o suggerita dall’impresa, con una somma eguale all’ammontare delle donazioni dei dipendenti (o doppia, tripla, etc.).

M+R Strategic Service, una società di ricerca americana specializzata nell’ambito non profit, nel maggio 2007 ha pubblicato una ricerca dedicata alle tattiche di fund raising online partendo dall’analisi di 180 appelli di raccolta fondi via email diffusi da nove importanti organizzazioni nel corso dell’anno precedente. All’interno della ricerca una specifica riflessione era dedicata ai programmi di matching gift, i risultati dicono che le campagne online legate a meccanismi i matching gift hanno generato un tasso di risposta medio dello 0.58% e donazioni medie di 59$, al contrario quelle senza matching gift registrano tassi di risposta di circa 0.34% e donazioni medie di 39$.

L’importanza del meccanismo di matching gift e la sua diffusione progressiva all’interno delle imprese è testimoniata ad esempio dall’anniversario festeggiato dallaGE Foundationsnel 2004 per i primi cinquant’anni di matching gift programs, durante le celebrazioni GE ha affermato di raccogliere ogni anno 18 milioni di dollari e di confrontarsi ormai con almeno 8.600 società nel mondo che operano programmi di questo tipo per un giro di affari di circa 1 billione di dollari per anno.

Nel 2008, inoltre, a Chicago si è svolto il Matching Gifts Forum con l’obiettivo di far incontrare i manager dei programmi (particolarmente diffusi nel mondo del finanziamento universitario anglosassone) e discutere delle potenzialità future di questo strumento.


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