Mondo

Gli scontri di Roma? Era tutto previsto

Quello che è andato in scena nella Capitale non è un episodio sfortunato ma l’unica cosa che avrebbe potuto succedere. Sarebbe bastato andare in rete per scoprire che cosa sia la Het Legioen del Feyenoord

di Lorenzo Maria Alvaro

L'accordo tra i comuni di Amsterdam e Rotterdam e la Lega (KNVB), avutosi nel febbraio del 2009 per cercare di colpire in qualche modo la vera e propria faida tra i supporters delle due squadre, statuiva che, per i successivi cinque anni, alle partite tra Ajax e Feyenoord, avrebbero potuto assistere solo i tifosi della squadra di casa. Va sottolineato, inoltre, che la decisione avrebbe potuto essere rivista soltanto dopo due anni. Nel 2011 la sanzione è stata confermata. Basterebbe questo per inquadrare cosa sia successo ieri a Roma.

La Het Legioen e Il Klassieker
Per capire di chi si stia parlando è sufficiente andare in rete. Digitando “Feyenoord Hooligans” su Youtube ci sono oltre 39mila risultati. (Per veder qualche video clicca qui) La guerriglia di ieri è stata ad opera della Het Legioen, la tifoseria dura del Feyenoord. Quanto dura? Mettendo sotto la lente d'ingrandimento la storia del confronto con i grandi rivali, la tifoseria Ajacide, i supperter dell'Ajax, risulta evidente. Quella decisione della Lega calcio olandese è nata infatti in seguito agli innumerevoli scontri che si ripetono costantemente ogni anno dal 1921 per quello che in Olanda è chiamato il “Klassieker” (il classico). Dal '21 ad oggi ci sono stati 160 incontri tra Feyenoord e Ajax. Quasi sempre sono corrisposti scontri tra le tifoserie. Niente di tenero. Tra incendi di treni su cui viaggiavano i supporters rivali, lanci di oggetti, uso di ordigni esplosivi, armi da taglio e armi da fuoco sembra quasi di parlare di una sorta di guerra civile più che ordinaria rivalità tra tifoserie.

La battaglia di Beverwijk
Il caso più emblematico è stato quello del 1997. In quella che è stata rinominata “la battaglia di Beverwijk” e che è anche stata spunto per scene cinematografiche (la rissa finale di Green Street Hooligans con Elijah Wood è la riproposizione di quel che successe). Quel giorno gli ultrà di Ajax e Feyenoord si diedero appuntamento su un’autostrada chiusa per lavori, l’A9, e ci fu una vera e propria guerra a base di coltelli, martelli e mazze da baseball. Perso la vita un tifoso dell'Ajax, Carlo Picornie, picchiato a morte. L'ultimo scontro più feroce tra le due fazioni risale al 2005. Nei pressi dello stadio De Kuip, dove l'Ajax si era appena imposto sui padroni di casa, si è scatenato un vero e proprio inferno che ha coinvolto tifosi di entrambe le parti, polizia ed anche ignari passanti. Una situazione molto simile a quella vissuta a Roma in queste ore.

Non solo classico
In patria però la rivalità non è solo con i tifosi di Amsterdam. Ai tifosi dell’AZ Alkmaar venne invece riservato, in occasione di una partita di campionato nel 1982, il lancio di una bomba artigianale che venne scagliata dagli ultrà di Rotterdam verso il settore della tifoseria ospite. Per fortuna esplose solo parzialmente e quindi fece danni limitati. Nel 1991 ci fu invece una «battaglia» con i sostenitori del Twente. Alla fine un supporter di quest’ultima squadra rimase ucciso, a colpi di coltello.

All’estero sempre in grande stile
Note anche le "imprese” oltre confine della Het Legioen, che, probabilmente in risposta alle origini ebraiche dell'Ajax, è apertamente neo nazista e anti-ebraica. In occasione delle sfide con il Tottenham di Londra (altro club di matrice ebraica), nel 1974 per la finale di Coppa Uefa e nel 1983 vi furono scontri violentissimi con più di 200 feriti. Di quest'anno, in estate, le ultime uscite di rilievo. Durissimi gli scontri con i loro omologhi del Besiktas ai tempi della sfida dello scorso luglio, poi in ottobre il bis in occasione del match contro il Rijeka. Quella volta avevano bloccato dentro un pub i sostenitori della squadra rivale, contro i quali avevano cominciato a scagliare delle bottiglie piene di urina. Quasi per caso non c’era scappato il morto, vista anche la grinta dei tifosi croati, gente poco incline a porgere l’altra guancia.] Durissimi gli scontri con i loro omologhi del Besiktas ai tempi della sfida dello scorso luglio, poi in ottobre il bis in occasione del match contro il Rijeka. Quella volta avevano bloccato dentro un pub i sostenitori della squadra rivale, contro i quali avevano cominciato a scagliare delle bottiglie piene di urina. Quasi per caso non c’era scappato il morto, vista anche la grinta dei tifosi croati, gente poco incline a porgere l’altra guancia.

Non si tratta insomma di sconosciuti sbucati dal nulla. In patria sono osservati speciali. La polizia di Rotterdam conosce bene le frange violente della tifoseria del Feyenoord in particolare alcuni gruppi della Het Legioen come il «Real S.C.F» formato in prevalenza da giovanissimi, noti per l'uso smodato di alcool e droghe pesanti. Se alla fine degli anni 80 (periodo nel quale durante il Klassieker si arrivo all'uso di bombe da lancio) si era addirittura proposto di sospendere il campionato per sei mesi, a metà degli anni 90, dopo l'omicidio di Picornie, le partite tra Ajax e Feyenoord si sono giocate spesso a porte chiuse. Una violenza che non ha risparmiato neanche i giocatori, persino quelle delle squadre riserve. Nel 2004 Jorge Acuna, centrocampista del Feyenoord, è finito all'ospedale perché aggredito dagli hooligan dell'Ajax, riportando ferite alla testa, mentre un giovanissimo Robin Van Persie, altro obiettivo della violenza dei tifosi, veniva messo in salvo dai giocatori dai compagni di squadra.

Rimane dunque un grande interrogativo. Ma se tutte queste notizie sono note e facilmente reperibili. Se questi ultras sono così conosciuti dalle forze dell'ordine, perché circolano liberamente tra una trasferta e l'altra?

 

 

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.