Welfare
Gli sciuscià di san Gennaro
Al rione Sanità,dove regnano la camorra e il degrado,i volontari di Avsi creano un Centro per i ragazzi di strada.E adesso il quartiere li preferisce alle assistenti sociali del Comune...
Il fatto che una Ong italiana aiuti i bambini della favelas brasiliane o gli adolescenti a rischio della Russia o allestisca centri di recupero e di reiserimento sociale per ex ragazzi-soldato della Sierra Leone quasi non meraviglia. Ma sapere che l?Associazione volontari per il servizio internazionale (Avsi), ong con sedi a Milano e Cesena, abbia affiancato ai progetti di solidarietà nei Paesi del sottosviluppo anche un intervento a Napoli, la città del sindaco-ministro Antonio Bassolino, è davvero stupefacente. Accade a Piazza Vergini, uno dei luoghi più antichi quanto socialmente degradato di Napoli, ai piedi del rione Sanità, dove alcuni giovani volontari, assieme ai padri Vincenziani che hanno messo da otto anni a disposizione tutto il primo piano della loro casa madre ?San Vincenzo De? Paoli?, hanno creato un Centro di solidarietà che accoglie bambini, adolescenti e le loro famiglie per far riscoprire loro la vita. C?è l?asilo per i bambini del quartiere; nella grande cucina le madri preparano da mangiare per tutti; ci sono i giovani studenti delle superiori che fanno il doposcuola ai più piccoli. «C?è soprattutto», spiega il responsabile del centro polivalente, il dottor Vinicio Lombardi, «il desiderio di condividere e di rendere la vita più bella. Il rione Sanità», spiega il medico, «è il quartiere di Totò, quello più popolare e popoloso (520mila abitanti circa) di Napoli. Purtroppo, è una delle zone della città dove non c?è nulla. L?oltre mezzo milione di abitanti non trova proprio niente attorno. Solo qualche parrocchia può costituire un valido punto di riferimento». Un postaccio da evitare, al punto che gli stessi napoletani doc sostengono che «alla Sanità non ci si va per caso», ma solo se spinti da reale necessità. Oggi, al Centro di solidarietà, ai volontari dell?Avsi accade di avere a che fare non solamente con bambini e adolescenti da strappare alla strada dove la camorra impera ma, soprattutto, con i loro familiari.
«Entriamo in contatto», spiega Lombardi, «con i problemi tipici dei grandi: mancanza di lavoro, della casa e via dicendo. Ma quello che noi notiamo e che ci sembra una cosa stupenda, è come intere famiglie si siano ricoagulate attorno al nostro Centro polivalente».
Insomma, una sorta di miracolo di San Gennaro, anche se al contrario. Al punto che i volontari hanno appreso dalla gente del rione Sanità di essere preferiti anche agli assistenti sociali del Comune. Sono oltre 150 i giovanissimi seguiti dal Centro di solidarietà dei Padri vincenziani. Le strutture e le attrezzature disponibili ormai non bastano più. È per questo che l?Avsi ha deciso di sostenere e potenziare il progetto del Centro polivalente per ristrutturare i locali destinati all?accoglienza dei bambini e di dotarli delle attrezzature e dei materiali necessari per le attività educative e di ricreazione, nonché per l?acquisto di un miniautobus da utilizzare per accompagnarli a casa e nei luoghi dove viene loro offerto di praticare attività sportive.
«Considerare e soprattutto presentare un quartiere degradato di Napoli alla stregua di Haiti, del Brasile, del Libano, della Sierra Leone e della Russia è stata per noi dell?Avsi una necessità e, al tempo stesso, una provocazione. Per questo abbiamo inserito l?intervento che conduciamo al rione Sanità nella stessa campagna di sensibilizzazione». A parlare è Riccardo Piol, responsabile dell?ufficio stampadell?ong. Che conclude: «È che il nostro stile, il nostro metodo di condivisione della vita degli altri in difficoltà che funziona sia a Napoli che nei Paesi in via di sviluppo».
Come dire: attenti, perché drammatici spaccati di Terzo mondo appartengono realmente anche alle nostre città.
Duecento volontari in 21 Paesi
L?Associazione volontari per il servizio internazionale (Avsi) è una ong impegnata in progetti internazionali di aiuto allo sviluppo, aderente alla Compagnia delle opere non profit. Costituita nel 1972, l?Avsi è stata riconosciuta idonea dal ministero degli Affari esteri l?anno successivo e, nel 1996, è stata accreditata presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni unite. L?Avsi è presente complessivamente in 21 Paesi delle seguenti aree geografiche: Africa, America latina, Medio oriente, Est europeo. 38 sono i suoi progetti pluriennali nei settori della sanità e dell?igiene, della cura dell?infanzia in condizioni di disagio, dell?educazione e della formazione professionale, del recupero delle aree marginali urbane e dell?ambiente, dell?agricoltura e in interventi di urgenza. Oltre 200 volontari professionalmente qualificati si sono succeduti finora nei Paesi di intervento. L?Ong collabora e riceve finanziamenti, oltre che dalla Farnesina, anche dall?Unione europea, dall?Unicef, dalla Banca mondiale e dal Pam. Per informazioni: Avsi, via Fantoli 6/15, 20138 Milano. Tel.02/5061212; fax: 02/5062994. Per donazioni: c/c bancario 2000 (Abi 5584, Cab 1654) Banca popolare di Milano, agenzia 341, via Mecenate 26, intestato all’Avsi. Oppure: c/c postale 522474, intestato ad ?Avsi solidarietà? viale Carducci 85, 47023 Cesena.
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