Politica

Gli schiaffi del Governo al non profit, e non solo

di Riccardo Bonacina

Il silenzio, lungo già 15 giorni, di chi ha responsabilità di Governo sulla scandalosa e vergognosa vicenda dell’abolizione delle agevolazioni sulle tariffe postali anche per le Organizzazioni non lucrative di utilità sociali, per le associazioni di promozione sociale, per le riviste missionarie e della cooperazione, è ormai un dato intollerabile. Chi ci segue sa come magazine e sito si siano mobilitati perchè la politica metta almeno un cerotto dopo aver sferrato una pugnalata alle spalle degli editori liberi e alla stampa della società civile, unica possibilità per dialogare con gli italiani, considerando la totale autorefenzialità da salotto delle élites dei canali televisivi. La petizione che abbiamo lanciato (qui il link) ha superato in pochi giorni la barriera dei 10mila firmatari, il magazine ha mostrato, organizzazione per organizzazione, progetto per progetto, la vastità e pervasività del danno provocato dallo sgiagurato decreto interministeriale del 30 marzo scorso. Sul sito le organizzazioni hanno spiegato caso per caso: emblematico quello dell’Agesci che ha sospeso i 2 milioni di invii previsti per il 2010 della sua rivista (qui l’articolo e l’appello a Berlusconi). E che a qualcuno non salti poi in mente di fare appelli retorici sull’emergenza educativa!Ebbene, nonostante tutto, nonostante le ragioni espresse e ben evidenti a tutti e la mobilitazione diffusa, il 15 aprile scorso, quelle testoline del Governo, per rispondere ad un’interpellanza urgente presentata da Luigi Bobba (Pd) e da Maurizio Lupi (Pdl) e firmata da 80 deputati dei diversi schieramenti, non ha ritenuto nemmeno di far intervenire il sottosegretario competente per la materia, e cioè Paolo Bonaiuti (vergogna), sottosegretario con delega all’Editoria presso la Presidenza del Consiglio, preferendo avvalersi di una nota scritta affidata a un altro sottosegretario, Guido Bertolaso, che si era presentato in aula per rispondere a tutt’altre interrogazioni, riguardanti la Protezione civile (vergogna e vergogna). Qui la cronaca, e qui lo Stenografico-Interpellanza tariffe postali.

Cosa si dice nella risposta scritta (a beneficio di chi non vuol leggersi lo stenografico)? Si dice che l’esborso per lo Stato per il sostegno all’editoria non profit è stato di 273,84 milioni di euro per il 2008. Si sottolinea che “la frammentazione e la varietà dei soggetti beneficiari è un problema reale” e che, secondo l’ultimo monitoraggio effettuato dalla Presidenza del Consiglio (monitoraggio che viene effettuato ogni sei mesi), “gli stanziamenti non sono bastati”, che nel 2009 andavano restituiti 241 milioni di euro a Poste italiane e che le risorse per il 2010 sono pari a soli 50 milioni di euro. Morale: il governo “è stato costretto a emanare il decreto”, pur specificando che vengono fatti salvi eventuali stanziamenti aggiuntivi. Si aggiunge, ulteriore beffa, che “il Ministero dello sviluppo economico ha comunicato di avere manifestato la propria disponibilità ad individuare una soluzione al problema delle tariffe postali agevolate nel corso dell’incontro tenutosi lo scorso 8 aprile tra il Governo, tutte le associazioni degli editori di quotidiani, periodici e libri, la concessionaria del servizio postale universale, nonché la Federazione nazionale della stampa italiana. Dall’incontro è scaturita l’urgente necessità di promuovere un accordo quadro fra editori e Poste Italiane Spa al fine di raggiungere tariffe convenienti in linea con la normativa europea e la compatibilità di
equilibrio economico e finanziario, prevedendo l’istituzione di più tavoli tecnici di confronto con le parti interessate”. Un ulteriore beffa giacchè l’editoria non profit non è nemmeno citata e perchè ci si dimentica di dire che Poste Italiane sono una Spa controllata al 65% dal ministero dell’economia e delle finanze, cioè dal Governo. E perciò il Governo non può far finta di non poter parlare a se stesso.

Credo che la rabbia dei piccoli editori, delle associazioni, dei cooperanti, delle organizzazioni religiose debba trovare ulteriori forme di manifestazione per svegliare, per quanto sia umanamente e antropologicamente possibile, chi ci governa. Questa pugnalata alla schiena della libertà di informazione e dialogo tra soggetti sociali e cittadini non può passare in giudicato, è d’obbligo trovare una soluzione tampone per il 2010, poco più di 200 milioni di euro per i fondi della Presidenza del Consiglio (come dimostra proprio la vicenda della Protezione civile e dei grandi appalti), sono poco più di una mancia. Silvio Berlusconi e Gianni Letta lo facciano in fretta e subito e i ministri e parlamentari (soprattutto quelli dell’Intergruppo della Sussidiarietà) dimostrino di avere carattere e di avere a cuore una risorsa fondamentale per il Paese, e per una volta non solo con le chiacchiere.

Tanto per non aggravare il bilancio sconfortante che il non profit sta facendo a quasi due anni dall’inizio della legislatura: affossamento del Servizio civile, il 5 per mille che rimane un favore e non una certezza normativa, e ora lo scippo di 65 milioni di euro alle organizzazioni non profit (a tanto ammonta il danno per i loro mailing) e un decreto che, nei fatti, chiude la bocca al Paese.

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