Economia
Gli scandali finanziari fanno impennare i premi di assicurazione
Le aziende stimano un incremento dei costi delle polizze per i propri manager del 33%
La stagione degli scandali aperta dalla bancarotta di Enron sul finire del 2001 e il varo delle contromisure governative culminate con il lancio della legge Sarbanes-Oxley nell?estate 2002 comincia a farsi sentire pesantemente sulle casse delle aziende americane, che vedono crescere costantemente i prezzi per assicurare i propri top manager. L?obbligo della controfirma dei bilanci e dell’assunzione di piena responsabilità da parte di amministratori delegati e direttori finanziari imposto dalla Sarbanes-Oxley, oltre ai controlli penetranti della Sec, l?organo di vigilanza della Borsa statunitense, ha spinto le aziende a stipulare polizze a protezione del management sempre più sofisticate e dai costi in progressivo aumento. Secondo la società di consulenza Tillinghast-Towers Perrin, nel 2003 le assicurazioni per i vertici aziendali sono cresciute mediamente del 33%, superando l?incremento del 29% sull?anno precedente fatto registrare nel 2002. Gli aumenti, relativi alle coperture di possibili cause legali per frode aperte nei confronti dei vertici aziendali e al pagamento dei costi delle cause medesime o di eventuali transazioni, riguardano principalmente le società energetiche e le utility (in testa da nove anni ininterrottamente) seguite dalle produttrici di beni durevoli, dalle società minerari e agricole, dalle aziende attive nel merchandising e dalle banche. In base al sondaggio condotto Tillinghast-Towers Perrin, lo scorso anno le società che hanno fatto maggiore ricorso alle coperture assicurative, ossia sono state oggetto di lamentele per le azioni del loro management, sono risultate quelle attive nel settore dell’educazione e dei servizi medici, oltre alle utility. Queste – secondo lo studio – hanno sostituito le banche, storicamente tra i bersagli preferiti degli strali di cittadini e investitori.
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